Si segnala questa interessante decisione che si occupa della sentenza in ambito tributario che spesso difetta nella motivazione risultando assente o apparente e per questo illegittima.
Se il giudice non indica nel contenuto della sentenza gli elementi da cui ha tratto il proprio convincimento oppure, individuando questi elementi, non fa emergere l’iter logico-giuridico seguito, la sentenza è nulla.
Se il giudice si limita ad affermare genericamente circa l’emersione di numerose movimentazioni bancarie e versamenti e prelevamenti bancari, senza indicare alcuna motivazione, la sentenza è carente di motivazione e per questo nulla.
Motivazione della sentenza: la normativa
Tutti i provvedimenti giurisdizionali devono essere motivati e la relativa motivazione deve essere “sufficiente” (art. 111, comma 6, Costituzione), nel senso di consentire di capire le ragioni della decisione ed esercitare il diritto di impugnazione mediante il controllo logico-giuridico da parte del giudice dell’impugnazione sul ragionamento che ha condotto alla decisione, atteso che è previsto il ricorso per cassazione in caso di “omessa, insufficiente o contraddittoria motivazione circa un punto decisivo della controversia, prospettato dalle parti o rilevabile d’ufficio”, art. 360, n. 5, del codice procedura civile.
Nel codice di procedura civile, inoltre, è l’art. 132 che, nel descrivere il contenuto della sentenza, al comma 2, n. 4), stabilisce che la stessa deve contenere “la concisa esposizione delle ragioni di fatto e di diritto della decisione”.
Ad integrare tale disposizione si segnala l’art. 118, disp. att. codice procedura civile, il quale dispone che:
“La motivazione della sentenza di cui all’articolo 132, secondo comma, n. 4, del codice consiste nella succinta esposizione dei fatti rilevanti della causa e delle ragioni giuridiche della decisione, anche con riferimento a precedenti conformi”.
Devono essere esposte concisamente e in ordine le questioni discusse e decise dal collegio ed indicati le norme di legge e i principi di diritto applicati.
In linea generale la motivazione è finalizzata alla persuasione, prospettando la soluzione più probabile (o meglio più accettabile) attraverso un iter giuridico di tipo logico-argomentativo-deduttivo, che consiste nell’esposizione delle ragioni logico-giuridiche della decisione, nel rispetto dei canoni dell’ordine espositivo, della concisio