Motivazione apparente o assente: sentenza nulla

di Enzo Di Giacomo

Pubblicato il 24 febbraio 2023

Si segnala questa interessante decisione che si occupa della sentenza in ambito tributario che spesso difetta nella motivazione risultando assente o apparente e per questo illegittima.
Se il giudice non indica nel contenuto della sentenza gli elementi da cui ha tratto il proprio convincimento oppure, individuando questi elementi, non fa emergere l’iter logico-giuridico seguito, la sentenza è nulla.
Se il giudice si limita ad affermare genericamente circa l’emersione di numerose movimentazioni bancarie e versamenti e prelevamenti bancari, senza indicare alcuna motivazione, la sentenza è carente di motivazione e per questo nulla.

Motivazione della sentenza: la normativa

motivazione apparente sentenza nullaTutti i provvedimenti giurisdizionali devono essere motivati e la relativa motivazione deve essere “sufficiente” (art. 111, comma 6, Costituzione), nel senso di consentire di capire le ragioni della decisione ed esercitare il diritto di impugnazione mediante il controllo logico-giuridico da parte del giudice dell'impugnazione sul ragionamento che ha condotto alla decisione, atteso che è previsto il ricorso per cassazione in caso di “omessa, insufficiente o contraddittoria motivazione circa un punto decisivo della controversia, prospettato dalle parti o rilevabile d'ufficio”, art. 360, n. 5, del codice procedura civile.

Nel codice di procedura civile, inoltre, è l’art. 132 che, nel descrivere il contenuto della sentenza, al comma 2, n. 4), stabilisce che la stessa deve contenere “la concisa esposizione delle ragioni di fatto e di diritto della decisione”.

Ad integrare tale disposizione si segnala l’art. 118, disp. att. codice procedura civile, il quale dispone che:

“La motivazione della sentenza di cui all’articolo 132, secondo comma, n. 4, del codice consiste nella succinta esposizione dei fatti rilevanti della causa e delle ragioni giuridiche della decisione, anche con riferimento a precedenti conformi”.

Devono essere esposte concisamente e in ordine le questioni discusse e decise dal collegio ed indicati le norme di legge e i principi di diritto applicati.

In linea generale la motivazione è finalizzata alla persuasione, prospettando la soluzione più probabile (o meglio più accettabile) attraverso un iter giuridico di tipo logico-argomentativo-deduttivo, che consiste nell’esposizione delle ragioni logico-giuridiche della decisione, nel rispetto dei canoni dell’ordine espos