Tutte le aziende, pubbliche e private, che occupano più di 50 dipendenti devono inviare entro il prossimo 30 settembre 2022 il “rapporto sul personale maschile e femminile” per il biennio 2020-2021.
In caso di mancata trasmissione entro i termini sarà applicata la sanzione amministrativa da euro 103 a euro 516 e, nel caso in cui l’infrazione venga protratta per oltre dodici mesi, è applicata la sospensione per un anno dei benefici contributivi goduti dall’azienda.
Rapporto biennale pari opportunità: esame dei punti principali
A cosa serve l’adempimento
A far data dal 2006 l’art. 46 del Decreto Legislativo n. 198-2006, meglio noto come Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, ha introdotto il nuovo adempimento con lo scopo di controllare il divario tra generi, con particolare riferimento alle differenze tra i sessi e alla sperequazione sociale e professionale esistente tra “uomini e donne”.
La Legge n. 162-2021 ha modificato in seguito la normativa di cui sopra abbassando da 100 a 50 la soglia minima di dipendenti sopra la quale è obbligatoria la redazione del Rapporto periodico sulla situazione del personale maschile e femminile e consentendo l’invio del rapporto su base volontaria per le aziende con meno di 50 dipendenti (le aziende con meno di 50 dipendenti che inviano il rapporto potranno dotarsi della nuova “certificazione sulla parità di genere”).
Nota: le modalità operative sono state previste dal decreto 29 marzo 2022 del Ministero del Lavoro e pertanto per il biennio 2020-2021 la scadenza della compilazione ed invio del rapporto scade in data 30 settembre 2022 (a regime il termine di trasmissione è confermato al 30 aprile dell’anno successivo alla scadenza di ciascun biennio e pertanto per il biennio 2022 – 2023 la scadenza sarà il 30 aprile 2024.
Nella Gazzetta Ufficiale del 01 luglio 2022 è stato pubblicato il decreto della presidenza del Consiglio del 29 aprile 2022 – Dipartimento per la famiglia e le pari opportunità – che recepisce le linee guida e definisce a quali valori