La geolocalizzazione del lavoratore si ritiene per grandi linee non consentita se l’obiettivo finale è il mero controllo del lavoratore.
Ma se l’azienda installa delle app sugli smartphone in dotazione degli autisti (corrieri o riders) sia per la gestione del lavoro che per tutelare il dipendente da malori o emergenze per strada? A tale questione risponde l’INL con una nota chiarendo entro quali limiti e con quali accortezze il datore di lavoro può avvalersi del GPS per conoscere la localizzazione del lavoratore.
App con geolocalizzazione sugli smartphone aziendali: è legittima?
Sebbene già in passato l’Ispettorato Nazionale del Lavoro – e prima ancora il Ministero del Lavoro – si sono espressi sulla possibilità o meno di installare strumenti di geolocalizzazione sui mezzi in uso ai dipendenti e di proprietà dell’azienda, l’INL è tornato nuovamente sull’argomento con la Nota n. 9728 del 12 novembre 2019, con la quale ha specificato se sia possibile ed eventualmente a quali condizioni, installare un’app che sfrutta il gps sugli smartphone delle società fornitrici di servizi di trasporto o di corriere cui è affidata l’attività di consegna di pacchi e spedizioni, la quale mediante l’accesso ai dati del GPS dello smartphone è