Finanziamenti europei e PMI: l'importanza di un corretto approccio

spesso le parole ‘finanziamenti europei’ rimangono un miraggio per le imprese italiane: per trasformare il miraggio in veri finanziamenti occorre seguire un approccio corretto all’obiettivo

Ask not what your country can do for you; ask what you can do for your country!”

Parafrasando la celebre frase pronunciata dal Presidente americano J.F.Kennedy nel suo discorso di insediamento potremmo dire: Non chiedete quale finanziamento può darvi l’Europa, ma cosa voi (le Pmi) potete fare per ottenere i finanziamenti dall’Europa.

Sarà capitato a molti di chiedere al proprio consulente di fiducia se esistono programmi di finanziamento idonei alla propria azienda ma spesso la risposta ottenuta sarà stata di diniego o nella migliore delle ipotesi vaga.

Questo perchè di fatto non esiste un programma di finanziamento destinato ad uno specifico obbiettivo che l’azienda intende raggiungere, ma i programmi sono creati per raggiungere specifici bisogni che l’Europa intende soddisfare e destina risorse ad Enti Pubblici, Istituzioni e Pmi che possano con le loro attività favorire il raggiungimento degli obbiettivi che ci si è posti in sede comunitaria.

Per favorire l’incontro tra la domanda (in questo caso le PMI) e l’offerta (la Comunità Europea) è necessario mettere in campo tutta una serie di attività preparatorie che facciano in modo che le aziende siano pronte già diversi mesi prima dall’uscita dei bandi specifici (le c.d. “call for proposal”).

Questa serie di attività può essere sintetizzata nell’applicazione di una metodologia che viene denominata Project Cycle Management (il Ciclo di Progetto), uno strumento elaborato dall’Unità di Valutazione di EUROPEAID, nell’ambito della Commissione Europea. Questo strumento mira a: migliorare la qualità e l’effettività della progettazione e della fase di gestione del progetto; integrare le fasi del progetto in modo che gli argomenti siano esaminati in modo sistematico; obbliga a focalizzarsi sui reali bisogni dei soggetti beneficiari.

Questa metodologia si rende necessaria in quanto le esperienze passate hanno fatto emergere una serie di problematiche di tipo strutturale che hanno portato a raggiungere risultati molto deludenti in termini di percentuali di successo nell’approvazione dei progetti presentati. Perlopiù queste problematiche posso essere riassunte in:

  • quadro strategico poco chiaro,

  • analisi di contesto inadeguate,

  • scarsa rispondenza alle politiche comunitarie ed insufficiente ricaduta a livello europeo,

  • impatto non verificabile,

  • basso carattere innovativo.

Queste problematiche possono essere superate con l’applicazione della metodologia del Ciclo di Progetto la quale prevede le seguenti fasi:

Programmazione

Identificazione

Formulazione

Finanziamento

Implementazione

Valutazione

Nella fase di programmazione va rilevato, appunto, il quadro di programmazione europea all’interno del quale i progetti vanno identificati e preparati, lo studio delle linee guida generali e i principi di cooperazione dell’UE con una determinata nazione. La fase di programmazione avviene quindi effettuando un’analisi di quelli che sono sia i problemi che le priorità specifiche nazionali, tenendo bene in mente problemi ed priorità esposti dall’Unione Europea. In questa fase vengono rilevati anche gli ambiti settoriali principali che saranno oggetti di intervento dei programmi di finanziamento.

Una volta stabilite le priorità di intervento e le strategie nazionali nella fase di identificazione vengono analizzate le esigenze, i problemi e gli interessi di tutte le parti coinvolte all’interno del progetto (i c.d. “portatori di interesse”). Per ogni parte interessata verranno ascoltate le specifiche esigenze, eventuali proposte di soluzione e verranno sviluppate una o più ipotesi di progetto che vadano a soddisfare i bisogni emersi.

Si arriva così alla fase della formulazione del progetto che prevede lo studio della sua fattibilità, lo studio della sua sostenibilità e l’analisi del budget previsto. Solo dopo aver riscontrato positivamente questi aspetti si deciderà della stesura o meno del progetto. In questa fase sarà determinante la partecipazione fattiva dei beneficiari e di tutti i portatori d’interesse del progetto.

La fase del finanziamento è appunto la fase della presentazione della proposta alle autorità finanziatrici. La presentazione avviene in risposta ad una “call for proposal” che ha una determinata durata temporale e all’interno della quale vengono esplicitate le caratteristiche che deve avere una proposta di finanziamento.

Una volta ottenuto il finanziamento, viene avviata una serie di attività di implementazione che prevede il monitoraggio da parte delle autorità finanziatrici e del management del progetto affinché le attività reali inerenti il progetto siano rispondenti a quelle esposte nella proposta. In questa fase avviene anche una revisione, nei limiti concessi, del budget di progetto.

La fase della valutazione la possiamo far coincidere con quella che viene normalmente definita “rendicontazione”. Spesso l’implementazione e la rendicontazione coincidono se il progetto prevede un finanziamento “a tranche”, per cui ad una prima parte di finanziamento possono seguire le altre solo se la prima viene regolarmente rendicontata.

La fase della valutazione può portare alla decisione da parte delle autorità finanziatrici di far continuare il progetto, rettificarlo o anche stopparlo se si verificano eventi gravi di disallineamento rispetto alla proposta presentata.

9 dicembre 2015

Maurizio Corvino