La Corte di Cassazione riconosce la revocabilità degli accordi patrimoniali nella separazione giudiziale, ampliando le tutele per creditori e terzi. Una decisione che chiarisce il valore negoziale di tali accordi e apre nuovi scenari per la loro gestione.
Con la recente sentenza del 7 ottobre 2024, n. 26127, la Corte di Cassazione ha affermato che, in analogia alla revocabilità dell’accordo in sede di separazione consensuale, anche per l’accordo di separazione giudiziale è esperibile l’azione revocatoria.
Argomenti trattati:
Generalità
- La normativa di riferimento
- Gli effetti del decreto di omologazione
- La separazione consensuale in Comune
- La revocabilità dell’accordo di separazione giudiziale
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Accordo di separazione giudiziale: aspetti generali
La separazione coniugale è quella lacerazione che interviene tra i coniugi, voluta da uno di essi o da entrambi, al fine di interrompere l’unione fisica e spirituale tra di essi.
Ci sono tre modalità di separazione coniugale:
- separazione di fatto: trattasi di una separazione non accompagnata, per varie motivazioni, da una sentenza che ne ufficializzi la sua esistenza. È evidente che detta separazione non ha una validità giuridica (se non a seguito della omologazione del Tribunale);
- separazione legale consensuale: è quella separazione che trova in primis, nell’accordo tra i coniugi, il suo consenso. In pratica, i coniugi, di comune accordo, stabiliscono come devono regolarsi, in seguito, le condizioni eco