Introdotte importanti novità sull’imposta di successione, che dal 2025 sarà autoliquidata dai contribuenti, mantenendo invariati i tempi per la dichiarazione e i pagamenti di imposte immobiliari.
Restano attesi aggiornamenti per codici tributo e modelli dichiarativi. Scopriamo di più sui controlli del Fisco e gli effetti delle nuove regole.
llustriamo le novità in arrivo dal 2025 per la autoliquidazione dell’imposta sulle successioni. Ad oggi mancano ancora i provvedimenti attuativi dei nuovi modelli di dichiarazione di successione.
Il D.Lgs. n. 139/2024 ha apportato modifiche, tra l’altro, al Testo Unico sulle successioni e donazioni (D.Lgs. n. 346/1990).
Imposta di successione: le novità dal 2025
L’art. 37 comma 1 prevede che, a differenza del passato, per le successioni che si apriranno dal 1° gennaio 2025, l’imposta relativa sarà autoliquidata dal contribuente.
Nulla cambia, dunque:
- per le successioni apertesi prima dell’1/1/2025;
- per i tempi della dichiarazione di successione, che resta da presentarsi entro un anno da quando la successione stessa si è aperta;
- per il pagamento di imposte ipotecaria e catastale, bollo, tassa ipotecaria e tributi speciali, nel caso in cui nella successione vi siano diritti reali immobiliari: in tal caso, infatti, già oggi essi sono oggetto di autoliquidazione.
I provvedimenti mancanti
Si attendono:
- i codici tributo per il pagamento degli importi da essa scaturenti (inclusi quelli per le sanzioni e gli interessi per effettuare il ravvedimento) e
- gli aggiornamenti del modello di dichiarazione di successione.
Per le successioni apertesi sino a fine anno, il tributo successorio viene liquidato d’ufficio nel termine decadenziale di tre anni dalla presentazione della dichiarazione di successione e va pagato entro sessanta giorni dalla notifica dell’avviso di liquidazione.
Per le successioni apertesi da gennaio 2025, il tributo successorio sarà liquidato dal contribuente entro novanta giorni dal termine di presentazione della dichiarazione di successione.
I controlli del Fisco
L’Agenzia delle Entrate effettuerà il controllo automatico sulla correttezza e la tempestività dei versamenti, nonché sugli eventuali errori materiali e di calcolo, nelle passività e nelle riduzioni e detrazioni non spettanti.
Nel caso in cui dovesse risultare dovuta una maggiore imposta, l’ufficio notifica apposito avviso di liquidazione nel termine di decadenza di due anni dalla data di presentazione della dichiarazione della successione, dal quale risultano le correzioni e le esclusioni effettuate, con l’invito a effettuare, entro il termine di sessanta giorni, il pagamento per l’integrazione dell’imposta versata, nonché della sanzione amministrativa di cui all’articolo 13 del D.Lgs. n. 471/97 e degli interessi.
Se il pagamento è effettuato entro il termine indicato, l’ammontare della sanzione amministrativa dovuta è ridotto a un terzo, ossia 8,33%.
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Danilo Sciuto
Giovedì 14 novembre 2024