La normativa italiana garantisce una tutela specifica per le persone con disabilità, imponendo alle aziende private con almeno 15 dipendenti l’obbligo di assunzione di tali soggetti. Ma come si può accertare se tale obbligo è applicabile? La presente guida offre una panoramica chiara su come determinare la dimensione occupazionale, individuare le eventuali esenzioni per determinati settori e verificare la presenza di lavoratori già inclusi nelle quote di riserva.
La normativa italiana garantisce al datore di lavoro la libertà di scegliere la persona da assumere in completa libertà, sulla base delle esigenze economico-produttive-organizzative interne; esistono tuttavia una serie tassativa di ipotesi in cui la legge limita le prerogative aziendali in nome di interessi superiori, giudicati preminenti rispetto all’iniziativa economica privata; un esempio è rappresentato dalla normativa sul collocamento obbligatorio (“Norme per il diritto al lavoro dei disabili”).
Al fine di favorire l’inserimento – reinserimento lavorativo delle persone con disabilità, evitando che le stesse possano incontrare difficoltà nel trovare un’occupazione, si impone alle aziende di ricorrere a un certo numero di assunzioni obbligatorie, variabile in ragione della dimensione occupazionale e pari a:
- Un’assunzione obbligatoria per le aziende da 15 a 35 dipendenti;
- Due assunzioni obbligatorie per le aziende da 36 a 50 dipendenti;
- 7% dei lavoratori occupati per le realtà con 51 o più dipendenti.
Dal momento che i datori di lavoro, una volta superate le soglie occupazionali citate, sono tenuti, entro i 60 giorni successivi, a presentare domanda di assunzione agli uffici territoriali competenti, analizziamo in dettaglio come fare per sapere se si è tenuti o meno ad assumere persone con disabilità