Occupazione in aumento: le imprese italiane continuano ad assumere

I dati relativi al mese di novembre 2023 mostrano un trend positivo per l’occupazione in quanto le imprese continuano ad assumere…e le prospettive sembrano positive anche per il 2024 appena iniziato.

Occupazione in aumento nel corso del mese di novembre 2023 rispetto a quello di ottobre. Crescono gli occupati e gli inattivi e calano i disoccupati.

A certificarlo è l’Istat. Numericamente parlando, l’occupazione è aumentata dello 0,1%, che corrisponde ad un aumento di 30 mila unità tra le donne. Sostanzialmente stabile se si guarda a quella maschile.

In calo i numeri relativi agli autonomi e ai lavoratori nella fascia d’età compresa tra i 15 ed i 34 anni.

Le prospettive rimangono positive per il mese di gennaio. Secondo il Bollettino del Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, i lavoratori ricercati dalle imprese in questo mese sarebbero almeno 508 mila, che salirebbero ad almeno 1,4 milioni nell’arco del primo trimestre 2024.

Ma cerchiamo di vedere come si sta muovendo il mercato del lavoro.

 

Occupazione in aumento

aumento occupazioneAumentano gli occupati e gli attivi a novembre 2023 rispetto al mese di ottobre.

Calano, contestualmente, i disoccupati. Secondo l’Istat (link da inserire: https://www.istat.it/it/archivio/292910 ), tra le donne si registra un aumento dell’occupazione dello 0,1%, che corrisponde a +30mila unità, mentre rimane sostanzialmente stabile tra gli uomini e tra quanti hanno più di 34 anni.

Cala, invece, tra i lavoratori autonomi e quanti sono nella fascia di età compresa tra i 15 ed i 34 anni. Rimane invariato al 61,8% il tasso di occupazione.

In calo del 3,3% (percentuale che corrisponde a – 66mila unità) il numero di persone che sono in cerca di lavoro. All’interno di questi numeri sono conteggiati uomini, donne e riguardano tutte le fasce d’età, con la sola eccezione di quella compresa tra i 25 ed i 34 anni, nella quale è stato registrato un aumento.

Scende al 7,5%, ossia – 0,2 punti, il tasso di occupazione complessivo, mentre quello giovanile passa al 21%, segnando -2,5 punti.

Il numero degli inattivi cresce dello 0,4% pari a 48mila unità. Coinvolti sono indistintamente uomini e donne con un’età inferiore a 35 anni. La situazione cambia tra i lavoratori nella fascia d’età compresa tra i 35 ed i 49 anni per i quali gli inattivi risultano essere in calo.

“A novembre 2023, prosegue la crescita dell’occupazione che, rispetto al mese precedente, coinvolge solamente i lavoratori dipendenti, saliti a più di 18 milioni 700 mila; con un aumento di 15 mila unità, tornano a crescere anche i dipendenti a termine – commenta l’Istat -.

Il numero degli occupati, pari a 23 milioni 743 mila, è in complesso superiore a quello di novembre 2022 di 520 mila unità. Esse corrispondono a un incremento di 551 mila dipendenti permanenti e 26 mila autonomi mentre il numero dei dipendenti a termine risulta inferiore di 57 mila unità. Su base mensile, il tasso di occupazione è invariato al 61,8%, quello di disoccupazione scende al 7,5%, mentre il tasso di inattività cresce al 33,1%”.

 

Occupazione: le prospettive del primo trimestre 2024

A gennaio 2024 le imprese cercano 508 mila lavoratori. Il numero sale a 1,4 milioni per il primo trimestre di quest’anno. Numeri sicuramente positivi, soprattutto se confrontati con quelli dello stesso periodo del 2023: sono 4mila assunzioni in più rispetto allo stesso mese del 2023, con una crescita dello 0,9%.

Prendendo come riferimento l’intero trimestre, siamo davanti ad un aumento di 69 mila assunzioni, ossia un 5,3% in più.

Questi sono i numeri messi in evidenza dal Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal (link da inserire: https://www.unioncamere.gov.it/comunicazione/comunicati-stampa/lavoro-508mila-entrate-previste-dalle-imprese-gennaio ).

I segmenti che guidano la domanda sono i servizi alla persona, nei quali sono previste 70 mila assunzioni nel corso del mese di gennaio: rispetto al mese di gennaio 2023 siamo davanti ad un +10%. Seguono:

  • commercio: 68mila unità; +13,7% su base annua;
  • costruzioni: 51mila unità; +1,8%.

Risulta essere negativa, invece, la tendenza nelle imprese dell’industria manifatturiera e nel turismo, che registrano, rispettivamente, un -2,3% ed un -12,1% rispetto a gennaio 2023.

Le assunzioni che complessivamente ha in programma l’industria nel mese di gennaio sono complessivamente 172 mila. Di queste 121 mila coinvolgeranno le industrie manifatturiere e le public utilities.

Nel settore delle costruzioni ne sono previste oltre 51 mila. I servizi prevedono di assumere in totale 336 mila lavoratori.

“In generale sono le piccole (10-49 dipendenti) e le medie imprese (50-249 dipendenti) a prevedere per gennaio andamenti di crescita delle assunzioni (rispettivamente +3.300 e +3.800 rispetto a gennaio 2023) – si legge nel report -.

Positiva anche la previsione delle grandi imprese con oltre 250 dipendenti (+1.900 assunzioni), mentre le microimprese della fascia 1-9 dipendenti prevedono una flessione pari a circa -4.500 assunzioni rispetto allo stesso periodo del 2023”

Il mismatch tra domanda ed offerta, nel corso del mese di gennaio, riguarda 250 mila assunzioni, ossia il 49,2% del totale. Le motivazioni sono dettate:

  • dalla mancanza di candidati: 31,1%;
  • dalla preparazione inadeguata: 14,3%;
  • da altri motivi: 3,8%.

 

Le professioni più difficili da reperire

Alcune professionalità risultano essere di difficile reperimento. Tra queste ci sono:

  • gli specialisti nelle scienze della vita. In questo segmento rientrano è di difficile reperimento il 91,4% di farmacisti, biologi e altri profili appartenenti a questo gruppo professionale;
  • operai addetti a macchinari dell’industria tessile e delle confezioni: 72,8%;
  • fonditori, saldatori, montatori di carpenteria metallica: 72,6%;
  • operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni: 71,8%;
  • tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi: 70,6%.

 

Pierpaolo Molinengo

Mercoledì 17 gennaio 2024