Il periodo di preavviso è quello che intercorre fra la comunicazione di interruzione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato e l’ultimo giorno di lavoro del dipendente.
In quali casi si può interrompere tale periodo? La gestione pratica del modello UniLav.
La risoluzione del contratto di lavoro a tempo indeterminato: il periodo di preavviso
Disciplinato dall’articolo 2118 del Codice civile il periodo di preavviso rappresenta il lasso di tempo che, nei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, deve intercorrere tra il momento in cui il datore di lavoro o il dipendente comunica alla controparte la volontà di risolvere il contratto e l’ultimo giorno di vigenza del contratto stesso.
Nel corso del preavviso il rapporto prosegue normalmente.
Il dipendente è tenuto a svolgere l’attività lavorativa dedotta nel contratto (o nelle intese successivamente intercorse) e l’azienda, dal canto suo, è obbligata a riconoscere la retribuzione a fronte della prestazione resa dal lavoratore.
Grazie al preavviso la parte che lo subisce ha la possibilità di:
- nel caso dell’azienda, cercare un sostituto e / o riorganizzare l’attività economico – produttiva;
- nel caso del lavoratore, cercare un’altra occupazione.
La durata del preavviso è affidata dal Codice civile al singolo contratto collettivo applicato. In mancanza di quest’ultimo opera la normativa, rappresentata dal Regio Decre