Sull’argomento si è espresso anche il MLPS con un documento di prassi che riepiloga le nuove regole e fornisce chiarimenti relativamente ad alcuni aspetti del nuovo Decreto Lavoro.
Le novità sul contratto di lavoro a termine nel Decreto Lavoro
Con il Decreto Lavoro, ossia Decreto-legge n. 48 del 4 maggio 2023, sono state introdotte nuove misure per l'inclusione sociale e per l'accesso al mondo del lavoro. Tale Decreto ha in sostanza modificato notevolmente la disciplina del contratto di lavoro a tempo determinato di cui al D.Lgs. n. n. 81/2015, Capo III. Le modifiche apportate sono state di notevole importanza con la conseguenza che sul tema è intervenuto anche il Ministero del Lavoro – dopo aver sentito il parere dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro e dell’ufficio legislativo del medesimo Ministero – con la Circolare n. 9 del 9 ottobre 2023; tale documento di prassi ha infatti lo scopo di chiarire alcuni aspetti riguardo alla modifica della disciplina del rapporto di lavoro a termine. Esaminiamoli insieme.
Cosa resta invariato
Partiamo da ciò che resta invariato: infatti il Decreto Lavoro interviene sulla disciplina del D.Lgs. n. 81/2015, ma non nella parte in cui prevede che il termine massimo del rapporto di lavoro a termine sia fissato in 24 mesi (termine massimo che vale tra il lavoratore e un medesimo datore di lavoro).
Sono fatte salve le previsioni specifiche inserite all’interno dei contratti collettivi, ai sensi dell’articolo 19, comma 2, del D.Lgs. n. 81/2015, così come la possibilità di sottoscrivere un ulteriore contratto a tempo determinato con durata massima di 12 mes