Le ferie hanno la funzione di garantire ai dipendenti il recupero delle energie psico-fisiche spese nell’esecuzione dell’attività lavorativa nonché di dedicarsi alla propria vita familiare e sociale.
I contratti collettivi nazionali, al fine di assicurare ai lavoratori un numero aggiuntivo di ore di assenza, contemplano una serie di permessi retribuiti.
Questi ultimi possono essere introdotti per il semplice obiettivo di ridurre l’orario di lavoro ovvero in sostituzione delle festività abolite per legge.
La gestione, da parte delle aziende, dei permessi retribuiti è tuttavia diversa rispetto a quella delle ferie.
Analizziamo la questione in dettaglio.
Quante ore di permessi retribuiti spettano?
I contratti collettivi nazionali di lavoro si preoccupano di prevedere quante ore di permesso spettano ai dipendenti.
Di norma, i CCNL contemplano due categorie di permessi:
- Permessi cosiddetti “ex-festività”, previsti in sostituzione delle quattro festività abolite per legge (San Giuseppe, Ascensione, Corpus Domini, Santi Pietro e Paolo);
- Permessi “ROL” riconosciuti per ridurre il numero di ore lavorate dai dipendenti, con l’obiettivo di garantire al dipendente una maggiore disponibilità di tempo libero ed incentivare l’incremento dell’occupazione.
CCNL Commercio e terziario – Confcommercio
Un esempio è il CCNL Commercio e terziario – Confcommercio.
Il contratto riconosce gruppi di quattro od otto ore di permessi in sostituzione delle festività abolite per legge.
Sempre il CCNL Commercio contempla ulteriori gruppi di permessi per complessive cinquantasei ore annuali per le aziende fino a quindici dipendenti.
Le realtà con più di quindici dipendenti beneficiano invece di un monte ore di permessi pari a settantadue ore.
CCNL Metalmeccanica – industria
Il CCNL Metalmeccanica – industria prevede tredici permessi annui retribuit