Il disegno di legge sulla riforma dell’equo compenso per le prestazioni professionali, dopo l’approvazione della Camera, è ora all’esame della Commissione Giustizia del Senato; secondo gli addetti ai lavori, il testo dovrebbe approdare in Aula nella prima quindicina di marzo.
Alle tante luci sembra, però, aggiungersi un’altra ombra: quella sulle disposizioni intertemporali.
Con ogni probabilità, la prossima primavera vedrà l’ingresso nel nostro ordinamento del riformato principio in base al quale il compenso per i liberi professionisti deve essere non solo proporzionato alla quantità e qualità dell’attività svolta, ma anche al contenuto e alle caratteristiche della stessa.
Il compenso dovrà poi essere conforme a quelli previsti, per i professionisti iscritti agli ordini e collegi, dai decreti vigenti in materia di parametri per la liquidazione del compenso da parte di un organo giurisdizionale.
Per le professioni non regolamentate verrà, diversamente, adottato un apposito decreto del Ministro dell’Impresa e del made in Italy entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge.
Il provvedimento si rivolgerà, infatti, ad un’ampia plat