Nel DQ del 13 dicembre 2022:
1) La violazione dello Statuto del contribuente non inficia le prove raccolte dal fisco
2) È impugnabile il provvedimento con cui il fisco rigetta l’istanza di disapplicazione del regime CFC
3) Agenzia delle entrate-Riscossione: sciopero generale dal 13 al 16 dicembre
4) Cassazione: mancata formazione preventiva obbligatoria, il datore risponde del delitto di lesione personale colposa
5) Certificato specialistico pediatrico: nuova funzionalità
6) Agevolazioni domestiche e disciplina CFC
7) Dichiarazione precompilata per gli ottici: invio dati entro il 31 gennaio 2023
8) Commercialisti: rappresentanza istituzionale nei convegni
9) Modelli per la nuova comunicazione di lavoro agile
10) Bankitalia: tassi mutui balzano al 3,23%, frenano i depositi
È ammissibile l’impugnazione del provvedimento con cui l’Amministrazione finanziaria rigetta l’istanza di disapplicazione del regime CFC (Controlled Foreign Companies), in relazione a quanto previsto dall’art. 167 TUIR.
Lo stabilisce la Corte di cassazione, che ha confermato la decisione del giudice tributario d’appello.
Controlled Foreign Companies
Ecco di seguito l’analisi fatta dalla Corte di cassazione sulla disciplina in questione:
La ratio della normativa antielusiva di cui all’art.167 del d.P.R. 27 dicembre 1986 n. 917 (cd. Controlled Foreign Companies) è quella di contrastare i fenomeni di delocalizzazione all’estero delle imprese nazionali, assumendosi, sostanzialmente, che gli utili prodotti da parte di società, non residenti, poste in Stati o territori ave