La motivazione dell’atto impositivo deve contenere tutti gli elementi dell’obbligazione tributaria in modo tale che il contribuente possa porre in essere un’efficace difesa in giudizio. L’avviso di accertamento, infatti, deve contenere una fedele e chiara ricostruzione dell’obbligazione tributaria e di tutti gli elementi di prova…
La motivazione dell’atto impositivo deve contenere tutti gli elementi dell’obbligazione tributaria in modo tale che il contribuente possa porre in essere un’efficace difesa in giudizio. L’avviso di accertamento, infatti, deve contenere una fedele e chiara ricostruzione dell’obbligazione tributaria e di tutti gli elementi di prova (Cass. n. 30039/2018).
L’art. 7 della legge n. 212/2000 stabilisce che gli atti dell’amministrazione finanziaria sono motivati secondo quanto prescritto dall’art. 3 legge n. 241 del 1990, indicando “i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche che hanno determinato la decisione dell’amministrazione”. Trattasi, comunque, di principio di valenza generale che occorre calare nelle varie situazioni portate al vaglio dell’organo giurisdizionale.
Al riguardo la giurisprudenza di legittimità ha ritenuto che nella motivazione devono essere chiariti i presupposti di fatto e le ragioni di diritto che sono posti a base della pretesa tributaria. Solo se si conosce la norma che l’Amministrazione ha ritenuto di applicare si può poi stabilire se questa scelta sia corretta o meno in relazione al presupposto di fatto, e si può quindi g