La sentenza di appello deve essere sempre motivata pena la nullità della stessa. Il vizio di omessa o apparente motivazione ricorre quando il giudice non effettua una disamina logico-giuridica degli elementi posti a base della decisione
Il giudice di appello deve indicare gli elementi da cui ha tratto il proprio convincimento pena la nullità della sentenza.
Il vizio di omessa o apparente motivazione ricorre quando il giudice non effettua una disamina logico-giuridica degli elementi posti a base della decisione (Cass. n. 15260/2018).
Riferimenti normativi
L’art. 36 del D. Lgs n. 546/1992, recante “Il contenuto della sentenza” stabilisce, tra l’altro che la sentenza deve contenere “la succinta esposizione dei motivi in fatto e in diritto”. La succinta/sommaria esposizione dei fatti e delle ragioni di diritto deve permettere, quindi, al difensore ed alla parte di comprendere la ratio decidendi del giudice, anche al fine di poter proporre i motivi di appello al giudice.
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