Liquidazioni IVA: un nuovo adempimento costoso a carico di professionisti e aziende

pubblichiamo la lettera di un abbonato al CT che si lamenta del nuovo adempimento di invio dei dati delle liquidazioni IVA; oggettivamente il nuovo adempimento appare costoso, stressante e forse inutile

Commercialista_Telematico_Post_1200x628px_StressFinalmente il Presidente nazionale dei Commercialisti ha detto pubblicamente la verità che tutti già conoscevamo: il nuovo sistema di adempimenti per il 2017 si tradurrà in nuovi costi vivi per aziende e professionisti!

E’ palese che il nuovo sistema di adempimenti genererà nuovi costi amministrativi: nuovi software da elaborare, nuovi invii da fare, tempo da dedicare agli adempimenti. Rimane oscura la scelta di non far transitare tali dati sul rodato canale Entratel, ma su canali alternativi, soprattutto senza prevedere l’invio di forniture multiple.

In un mondo economico dove predomina la piccola azienda e gli adempimenti vengono demandati al commercialista, tale previsione metterà sotto stress gli studi professionali che saranno costretti a firmare molteplici file (anche centinaia) singolarmente. Segnaliamo che non vi sono grossi margini per anticipare il lavoro, in quanto la liquidazione e versamento IVA dei soggetti trimestrali (che sono quelli di minori dimensioni e struttura) è prevista per il 16 maggio (e non vuol dire che il 16 maggio si avrà la ricevuta Entratel di versamento IVA!).

In questi giorni le softwarehouse stanno chiedendo agli studi professionali gli adeguamenti dei loro compensi per la gestione dei nuovi adempimenti fiscali, che sorpresa! Il Presidente Miani ha calcolato un onere di mille euro in più a studio da qui a fine anno. Non so se questo calcolo sia corretto, immagino che lentamente questi oneri verranno ribaltati sulle fatture dei clienti che pagheranno pro quota questi nuovi ulteriori costi amministrativi.

Parliamo tanto di snellimento delle pratiche burocratiche, di minori oneri fiscali, di aiuto al mondo economico… Invece le manovre si sostanziano sempre in maggiori oneri e ulteriori adempimenti.

Oltretutto ci troviamo davanti a Leggi mal scritte, mal coordinate, di difficile interpretazione e di scarsa utilità. Non ho ancora capito l’utilità di questo nuovo adempimento: praticamente il contribuente deve autodenunciare l’omesso versamento IVA periodico? A cosa serve sapere questo dato? A irrogare sanzioni più celermente? Mi pare ovvio che un contribuente che non versa l’IVA periodica non lo fa per divertimento, ma perchè si trova in crisi di liquidità, tanto sa che dovrà ravvedere o pagare in sede di controllo formale. ma forse la motivazione è da ricercare nell’ulteriore tentativo di lotta all’evasore fiscale… non a chi dichiara e magari non ha la possibilità di pagare ma a coloro che emettono fatture false, aprono e chiudono aziende con lo scopo di intascarsi l’IVA… certo, ottimo… però non è giusto che per dare la caccia a qualche evasore si impongano a tutto il sistema italiano continui nuovi adempimenti, sempre più frequenti, con scadenze sempre più ravvicinate. La caccia all’evasione spetta all’Agenzia delle entrate. La faccia! Ma senza tutti questi continui obblighi imposti a tutti. Come al solito ci vanno di mezzo i tantissimi contribuenti – e studi comemrciali – onesti, che sono la stragrande maggioranza. Poi guarda caso ogni tot anni tutta questa burocrazia (ma quanto pesa in termini di competititività alle aziende italiane rispetto ai loro concorrenti stranieri? Quanto pesa sul PIL italiano??) si traduce in condoni ai quali i primi ada approfittarne sono proprio quegli evasori a cui si è data la caccia.

La rottamazione delle liti fiscali pendenti e la rottamazione dei ruoli esattoriali sono due condoni, non prendiamoci in giro, non basta cambiare nome: guardiamo alla sostanza! Quindi allora i contribuenti si sono stancati di pagare sempre, di rispetatre tutti gli adempimenti che sembrano derivare dall’imposizioen di uno stato poliziesco….tanto poi arriverà il condono…

Ieri Piercamillo Davigo suggeriva ai giovati laureati in Giurisprudenza di emigrare… forse anche i giovani laureati in Economia devono farlo…

28 aprile 2017

Lettera firmata