Assegnazione beni ai soci: non ci resta che piangere!

la gestione della proroga e dei chiarimenti sui procedimenti di assegnazione beni ai soci sta assumendo contorni da teatro dell’assurdo: prolungare l’agonia dell’ufficialità di una circolare annunciata e della relativa proroga dell’adempimento appare un comportamento puerile da parte dell’amministrazione

PROROGAEstote parati” ossia “siate pronti perché non conoscete né il giorno né l’ora…” (Luca 12,40) questa esortazione evangelica in questi giorni mi risuona nella mente e mi ha risuonato ogni qualvolta noi commercialisti eravamo in attesa di una proroga annunciata e mai in arrivo per un adempimento fiscale.

Qualche giorno fa un sibillino comunicato dell’Agenzia delle Entrate annunciava non tanto una proroga (giammai!) ma una “prossima” circolare (non sapete né il giorno né l’ora…) per chiarire i dubbi tutt’ora presenti sull’assegnazione dei beni ai soci strumento di per sé utile ed apprezzato ma con alcuni punti oscuri che rischiano di comprometterne l’adozione. Le ultime voci di corridoio prevedono la circolare per venerdì 16 pomeriggio. Ora, qualsiasi mente pensante è in grado di capire che se ad oggi 14 settembre mancano questi importanti chiarimenti non sia possibile procedere ad un adempimento che, rebus sic stantibus, avrebbe scadenza a fine mese.

Ma allora, se è ovvio, perché non dire in maniera ufficiale che la proroga c’è? Vanno bene anche le interviste, i twitter e le comparsate a Porta a Porta ormai noi commercialisti ci accontentiamo di tutto (forse non dovremmo…).

Ed è difficile parlare con i notai che non sono avvezzi a tale costume (sono gente seria loro mica come noi commercialisti…) spiegando loro che l’atto forse si fa o forse no e che se non si fa forse andrà cambiato qualcosa… Ma non siamo nemmeno in grado di dire loro quando potremo confermare l’appuntamento, intanto prendiamo il numero di prenotazione, come al banco dei salumi al supermercato, poi si vedrà… State pronti! Insomma, anche voi notai e clienti in attesa dei rogiti…

L’Estote parati ha generato a sua volta un’altra famosa esortazione “Ricordati che devi morire…” (per i latinisti “memento mori”) che è stato mirabilmente stigmatizzato da un azzeccatissimo film degli anni ’80 che si intitolava: “non ci resta che piangere…” (se vi ricordate la famosa scena del fiorino, forse descrive bene il nostro sistema fiscale), ecco appunto.

 

14 settembre 2016

Alessandro Mattavelli