Studi di settore: i correttivi anticrisi

anche per Unico 2014 gli studi di settore prevedono l’applicazione dei correttivi anticrisi per tenere conto dello stato di difficoltà attraversato dall’economia italiana: i correttivi agli indicatori di normalità economica; i correttivi congiunturali di settore ed individuali

Il Decreto del 2 maggio 2014 del MEF, pubblicato nella G.U. n.108 del 12 maggio 2014, ha approvato i correttivi anticrisi 2013 degli studi di settore, al fine di tenere conto degli effetti della crisi economica e dei mercati, giusto quanto disposto dall’art. 8 del D.L. n. 185 del 2008, convertito in L. n.2 del 28 gennaio 2009.

I ricavi e i compensi, risultanti dall’applicazione degli studi di settore in vigore per il periodo di imposta 2013, sono, quindi, determinati sulla base della nota tecnica e metodologica di cui all’allegato 1 al decreto.

I contribuenti che, per il periodo d’imposta 2013, dichiarano, anche a seguito dell’adeguamento, ricavi o compensi di ammontare non inferiore a quello risultante dall’applicazione degli studi di settore integrati coi correttivi approvati con il presente decreto, non sono assoggettabili, per tale annualità, ad accertamento ai sensi dell’art.10 della legge 8 maggio 1998, n. 146.

GLI INTERVENTI RELATIVI ALL’ANALISI DI NORMALITA’ ECONOMICA

Gli interventi relativi all’analisi di normalità economica riguardano l’indicatore “Durata delle scorte” e si applicano ai soggetti che presentano contemporaneamente le seguenti condizioni:

– riduzione dei ricavi, dichiarati ai fini della congruità, nel periodo d’imposta 2013, rispetto a quelli del 2012;

– situazione di coerenza delle esistenze iniziali.

Con riferimento all’indicatore “Durata delle scorte”, la soglia massima di normalità economica viene elevata in modo da tener conto dell’incremento di rimanenze finali riconducibile alla crisi economica (merci e prodotti invenduti a seguito della contrazione delle vendite).

Per i soggetti che rimangono non normali anche dopo l’applicazione delle nuove soglie di normalità dell’indicatore “Durata delle scorte”, il maggior costo del venduto che costituisce il parametro di riferimento per la determinazione dei maggiori ricavi da normalità economica, viene diminuito dell’incremento delle rimanenze finali riconducibile alla crisi economica.

 

I CORRETTIVI DA APPLICARE AI RISULTATI DEGLI STUDI DI SETTORE

Ai risultati derivanti dall’applicazione degli studi di settore, modificati secondo quanto sopra indicato, sono applicati i seguenti interventi correttivi:

– Correttivi specifici per la crisi;

– Correttivi congiunturali di settore;

– Correttivi congiunturali individuali.

Tali correttivi sono applicati ai soggetti che presentano nel periodo d’imposta 2013, ricavi/compensi ai fini della congruità inferiori al ricavo/compenso puntuale di riferimento derivante dall’applicazione dell’analisi di congruità e di normalità economica, come modificata a seguito degli interventi relativi all’analisi di normalità economica.

Ciascuno dei correttivi, applicato secondo la sequenza sopra indicata, può comportare una riduzione dei ricavi/compensi stimati dallo studio di settore. Tale riduzione si applica sia al ricavo/compenso puntuale che al ricavo/compenso minimo.

 

I correttivi specifici per la crisi

Al fine di adeguare, per il periodo d’imposta 2013, i risultati derivanti dall’applicazione degli studi di settore rispetto agli effetti collegati alla crisi economica e dei mercati, sono stati individuati specifici interventi correttivi delle funzioni di ricavo relativi al costo del carburante.

Tali correttivi sono stati previsti per gli studi di settore di seguito elencati:

– VG68U – Trasporto di merci su strada e servizi di trasloco;

– VG72A – Trasporto con taxi e noleggio di autovetture con conducente;

– VG72B – Altri trasporti terrestri di passeggeri.

 

Per tali studi il costo del carburante rappresenta una delle variabili più significative nell’ambito delle funzioni di stima dei ricavi.

Per la definizione degli specifici interventi correttivi si è proceduto nel seguente modo:

a) per gli studi di settore indicati nella tabella sottostante, è stato individuato uno specifico correttivo da applicare alla variabile “Costi per carburanti”.

Studio di settore 

Correttivo 

VG72A

-19,1%

VG72B

-21,8%

 

Per ciascuno studio di settore il valore del correttivo è stato determinato sulla base dell’andamento dei prezzi del carburante effettuando una valutazione comparativa del relativo impatto sui conti economici del 2012 (ultimo anno disponibile della Banca dati degli studi di settore) aspetto al 2009, anno cui si riferiscono i dati presi a base per l’evoluzione dello specifico studio di settore. L’applicazione di tale correttivo può determinare un valore di riduzione dei ricavi stimati, calcolato come differenza tra il ricavo puntuale derivante dalla sola applicazione dell’analisi di congruità sui dati dichiarati e il ricavo stimato con i dati modificati con il correttivo sopra indicato;

b) con riferimento allo studio di settore VG68U, relativo all’attività di trasporto di merci su strada e servizi di trasloco, è stato individuato un particolare correttivo che prevede quanto segue:

– i “Costi per carburanti e lubrificanti” vengono riportati ai prezzi 2009, anno cui si riferiscono i dati presi a base per l’evoluzione dello studio di settore VG68U, deflazionando i relativi costi dichiarati per il periodo d’imposta di applicazione;

– al ricavo puntuale, risultante dall’applicazione della sola analisi di congruità sulla base dei costi così deflazionati, viene aggiunta la quota parte di incremento dei “Costi per carburanti e lubrificanti” traslabile sui ricavi. Tale quota è calcolata moltiplicando l’incremento riscontrato per il coefficiente di traslazione, ponderato sulla base delle probabilità di appartenenza a ciascun gruppo omogeneo (cluster).

 

I correttivi congiunturali di settore

L’elaborazione dei correttivi congiunturali di settore è stata effettuata per tutti i 205 studi di settore in vigore per il periodo d’imposta 2013; in particolare, sono state esaminate le riduzioni delle tariffe per i 12 studi di settore relativi alle attività professionali che applicano funzioni di compenso basate sul numero degli incarichi e la contrazione dei margini e della redditività per 194 studi di settore.

Dalle analisi effettuate, 194 studi di settore sono stati caratterizzati nel 2013 da una riduzione dei margini economici e della redditività, rispetto all’anno cui si riferiscono i dati presi a base per l’evoluzione dello specifico studio di settore, a seguito di modifiche strutturali delle relazioni tra le variabili economiche.

Per tali studi di settore sono stati individuati specifici coefficienti correttivi congiunturali, calcolati per singolo modello organizzativo (cluster), riportati nei Sub Allegati 1.A per le attività di impresa e 1.B per le attività professionali.

I valori di tali correttivi sono stati determinati sulla base dell’analisi, per gruppo omogeneo (cluster), dell’andamento dei conti economici e del valore dei beni strumentali mobili rispetto all’anno cui si riferiscono i dati presi a base per l’evoluzione dello specifico studio di settore, attraverso una valutazione comparativa dell’andamento dei ricavi/compensi dichiarati e stimati in modo da cogliere la riduzione dei margini e della redditività e il minor grado di utilizzo degli impianti e dei macchinari.

L’applicazione di tali correttivi determina un valore di riduzione dei ricavi o compensi stimati, da considerarsi in valore assoluto, calcolato moltiplicando il ricavo o compenso puntuale derivante dall’applicazione della sola analisi di congruità per i coefficienti congiunturali di settore previsti per lo studio, ponderati con le probabilità di appartenenza ai gruppi omogenei (cluster).

Per gli studi di settore delle attività professionali che applicano funzioni di compenso basate sul numero degli incarichi, il correttivo congiunturale di settore tiene conto della riduzione delle tariffe per le prestazioni professionali, correlata alla situazione di crisi economica.

Tale correttivo è stato determinato, analizzando le informazioni contenute nella Banca dati degli studi di settore in relazione ai periodi d’imposta 2005-2012, con l’utilizzo dei modelli misti per misure ripetute nel tempo. Tali modelli consentono di stimare, attraverso la componente random (ossia la componente ad effetti casuali), l’effetto della situazione economica di ogni periodo d’imposta sui compensi dichiarati. Nella parte del modello con effetti fissi sono state invece considerate, per ciascuna tipologia di attività, il numero di prestazioni effettuate specifiche del singolo studio di settore.

A seguito delle analisi effettuate, utilizzando i citati modelli misti, si è giunti, per ciascuno studio, all’individuazione di coefficienti correttivi congiunturali di settore basati sulla contrazione delle tariffe applicate, attraverso il confronto tra l’effetto random del periodo d’imposta 2012 rispetto all’effetto random relativo all’anno di costruzione dello specifico studio di settore.

L’applicazione di tale correttivo determina un valore di riduzione dei compensi stimati, da considerarsi in valore assoluto, calcolato moltiplicando il compenso puntuale derivante dall’applicazione della sola analisi di congruità per il coefficiente congiunturale di settore individuato per lo studio.

 

I correttivi congiunturali individuali

I correttivi congiunturali individuali intervengono ad attualizzare il modello degli studi di settore limitatamente ai soggetti che hanno presentato nel 2013 una situazione di crisi.

Tali correttivi sono stati introdotti per tutti i 205 studi di settore in vigore per il periodo d’imposta 2013, tenendo conto dei seguenti elementi:

– la ritardata percezione dei compensi a fronte delle prestazioni rese (per i 12 studi di settore delle attività professionali che applicano funzioni di compenso basate sul numero degli incarichi);

– la contrazione dei costi variabili (per 194 studi di settore).

Al fine di cogliere la situazione individuale di crisi economica sulla base della contrazione dei costi variabili, per i 194 studi di settore sono stati individuati, per ogni modello organizzativo (cluster), i coefficienti congiunturali strutturali per le attività di impresa e per le attività professionali, e, con riferimento alle analisi della territorialità, i coefficienti congiunturali territoriali per le attività di impresa e per le attività professionali.

In particolare, i valori di tali coefficienti congiunturali sono stati determinati analizzando i dati relativi ai contribuenti che hanno applicato gli studi di settore per il periodo d’imposta 2012 e che mostrano una riduzione dei costi variabili nel 2013 rispetto al 2012.

Per ogni modello organizzativo (cluster) sono stati prima definiti i valori dei coefficienti congiunturali strutturali sulla base del confronto tra i tassi di variazione, rilevati per il 2013 ed il 2012, dei ricavi/compensi teorici ottenuti dopo l’applicazione del correttivo congiunturale di settore precedentemente descritto e i tassi di variazione dei costi variabili.

Successivamente si è proceduto all’applicazione di tali correttivi congiunturali strutturali ai ricavi/compensi teorici 2012 e 2013, ridotti a seguito dell’applicazione del correttivo congiunturale di settore, e sono stati definiti, per ogni area territoriale omogenea, i valori dei coefficienti congiunturali territoriali sulla base del confronto tra i tassi di variazione, rilevati per il 2013 ed il 2012, dei nuovi ricavi/compensi teorici e dei costi variabili.

Per cogliere le differenze territoriali, sono state utilizzate le analisi delle territorialità definite nell’ambito dell’applicazione degli studi di settore, come di seguito specificato.

Per le attività economiche del settore del commercio sono stati utilizzati i risultati dello studio relativo alla “territorialità del commercio”, definita nell’ambito dell’applicazione degli studi di settore, che ha suddiviso il territorio nazionale in 7 aree omogenee in termini di:

– grado di modernizzazione del commercio;

– grado di copertura dei servizi di prossimità;

– caratteristiche socio-economiche del territorio.

 

Per le attività economiche del comparto manifatturiero, dei servizi e delle attività professionali sono stati utilizzati i risultati dello studio relativo alla “territorialità generale”, definita nell’ambito dell’applicazione degli studi di settore, che ha suddiviso il territorio nazionale in 5 aree omogenee in termini di:

– grado di benessere;

– livello di qualificazione professionale;

– struttura economica.

 

Il correttivo congiunturale individuale può essere applicato ai soggetti che presentano, per il periodo d’imposta 2013, costi variabili (Costi Variabili 2013) inferiori ai costi variabili storici di riferimento (Costi Variabili Storici), individuati come il maggior valore di costi variabili tra i periodi d’imposta 2011 e 2012.

L’applicazione del correttivo congiunturale individuale determina un valore di riduzione dei ricavi o compensi stimati calcolato moltiplicando il ricavo/compenso puntuale di riferimento, derivante dall’applicazione dell’analisi della congruità, per un coefficiente di ponderazione che tiene conto della contrazione dei costi variabili non “spiegata” dai correttivi congiunturali di settore, delle diversità di risultato legate a fattori territoriali nonché della rigidità del modello di stima degli studi di settore connessa alla riduzione dei costi variabili derivante da situazioni di crisi.

Per i 12 studi di settore delle attività professionali che applicano funzioni di compenso basate sul numero degli incarichi, il correttivo congiunturale individuale tiene conto della ritardata percezione dei compensi da parte dei professionisti a fronte delle prestazioni rese, riconducibile alla situazione di crisi economica.

A seguito delle analisi svolte è stato confermato l’intervento già effettuato in relazione all’applicazione dei 12 studi di settore delle attività professionali per i periodi di imposta precedenti (2009, 2010, 2011 e 2012). In particolare, il correttivo è stato determinato analizzando, per il 2007 ed il 2008, la relazione esistente tra l’andamento dei compensi dichiarati, il posizionamento rispetto all’analisi di congruità e la percentuale di compensi relativi ad incarichi iniziati e completati nell’anno. Tale analisi è stata svolta utilizzando un panel di contribuenti che hanno applicato gli studi di settore per i citati periodi d’imposta 2007-2008, estratto dalla Banca dati degli studi di settore.

L’applicazione di tale correttivo determina un valore di riduzione dei compensi stimati inversamente proporzionale alla percentuale di compensi relativi agli incarichi iniziati e completati nell’anno.

20 maggio 2014

Roberta De Marchi