Migrare le proprie dotazioni e capacità digitali non è un passo semplice. Il mondo professionale italiano si appresta a questo cambiamento con convinzione ma anche con ponderatezza. Speranze e timori di un viaggio verso il cloud e verso una nuova redditività.
L’anno scorso lo Studio Ambrosetti rilevava che il 40% degli Studi Professionali aveva già adottato il cloud in qualche forma e che il 25% degli Studi prevedeva di migrare al cloud entro i prossimi due anni.
Secondo gli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano il 52% delle PMI, che rappresentano la spina dorsale dell’economia italiana, con oltre 4,4 milioni di aziende che impiegano circa 13 milioni di persone, ha adottato nel 2023 almeno un servizio Cloud, con una crescita del 7% rispetto al 2022.
La spesa per il Cloud da parte delle PMI è cresciuta del 24% nel 2023, raggiungendo i 351 milioni di euro.
Dunque la colonna portante produttiva italiana e i principali consulenti delle PMI, i commercialisti, si stanno rivolgendo con decisione al cloud.
Gianfranco Altamore, manager consulting Genya di Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia, tocca quotidianamente con mano come il mondo degli Studi Professionali e delle PMI reagisce alla sollecitazione al passaggio alle tecnologie in cloud.
“È difficile trovare un interlocutore contrario al cloud. I vantaggi sono palesi e il periodo pandemico ha aiutato a fugare tutti i dubbi. La migrazione al cloud può offrire ai professionisti e alle imprese numerosi vantaggi.
Maggiore flessibilità, una riduzione dei costi dell’IT, la sicurezza dei dati. Ma pur nella convinzione dei vantaggi esistono anche ostacoli spesso difficili da superare.
La comprensione delle tecnologie non è semplice, la scelta del servizio cloud più adatto alle esigenze dello studio può essere complessa e può richiedere una conoscenza approfondita delle diverse tecnologie disponibili. Il discorso sulla sicurezza dei dati è sempre ampio come lo è quello legato alla formazione del personale.
È evidente che il cloud rappresenti un’opportunità di crescita e di sviluppo per il professionista e per la sua clientela, ma le resistenze al cambiamento sono spesso prevalenti perché si privilegia il quotidiano rispetto alle prospettive future.”
Altamore sottolinea come la leva al cambiamento debba essere racchiusa anche in uno strumento digitale appropriato. Wolters Kluwer ha sviluppato l’ecosistema Genya, soluzioni completamente nuove con logiche innovative per un mercato tendenzialmente tradizionalista come quello dei commercialisti.
Genya non è un insieme di soluzioni che pongono al centro l’adempimento, al centro c’è sempre l’utilizzatore che può ottenere dall’esecuzione dell’adempimento dati, spunti, idee e prospettive che vanno ad arricchire il suo lavoro, lo studio e che vanno a vantaggio del suo cliente.
Genya e il cloud generano varie reazioni nel professionista che vi si avvicina. Il concetto di ecosistema in cloud è particolarmente apprezzato perché rappresenta l’ambiente ideale per le integrazioni anche con l’Agenzia delle Entrate.
Il risparmio di tempo nello sviluppo delle pratiche si traduce in opportunità di erogare servizi a valore aggiunto e si concretizza anche in una maggiore interazione con i servizi dell’Agenzia delle Entrate, che in definitiva significano più immediatezza, riscontri immediati, facilità di dialogo.
La semplicità diventa poi una leva positiva sul mercato del lavoro.
“Per i commercialisti trovare collaboratori adeguati non è sempre facile. Una soluzione che semplifica l’aspetto operativo consente la gestione facilitata anche del flusso di lavoro.”
sottolinea Altamore.
Per la verità il professionista è ancora in buona parte concentrato sull’adempimento. Secondo Altamore:
“far fruttare i dati che emergono dall’utilizzo di strumenti tecnologicamente avanzati come l’intero ecosistema Genya è ancora poco diffuso. I commercialisti sono spesso ancora mentalmente ingabbiati nel quotidiano e nelle risposte alle esigenze contingenti. Ma il salto mentale avverrà con molta più facilità grazie a strumenti che rendono l’accessibilità ai dati più immediata.”
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Redazione
Giovedì 18 aprile 2024