Il Consiglio dei Ministri ha approvato la riforma dell’imposta sulle successioni e donazioni, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2025. Analizziamo le novità principali riguardanti: donazioni indirette, autoliquidazione delle imposte, nuove esenzioni per le partecipazioni, modifiche sui trust, agevolazioni per gli eredi under 26 e coacervo.
Il Consiglio dei Ministri il 7 agosto 2024 ha approvato, in esame definitivo, il decreto legislativo di attuazione della riforma dell’imposta sulle successioni e donazioni (Legge n. 111/2023). Entrerà in vigore il primo gennaio 2025. Al momento ancora in attesa della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
Qui ricordiamo le maggiori novità, sulla base di quanto è fino ad oggi emerso (novità in parte già anticipate, e che qui riprendiamo, per integrarle, nel nostro precedente articolo “Riforma della imposta sulle successioni e donazioni: le principali novità”, in Commercialista Telematico del 18 Aprile 2024).
Imposta su successioni e donazioni: i punti della riforma
“Donazioni indirette
Per le donazioni indirette (tipico è il bonifico bancario o il giroconto di un deposito titoli) la norma si allinea alle ultime interpretazioni della Cassazione, che anche recentemente è intervenuta sul tema, con la sentenza n. 7442 del 2024. Queste donazioni non sono soggette ad imposte, salvo che non ne sia registrato l’atto dal quale risultano o che vengano dichiarate in sede accertativa (e in questo caso con la maggior tassazione, tra quelle previste, che con la riforma non cambiano: 8% senza franchigia, indipendentemente dal grado di parentela).
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