Dopo la fine del periodo feriale può capitare che un lavoratore non si presenti al lavoro e pertanto le aziende devono esaminare la problematica del rapporto tra ferie e malattia del lavoratore e approfondire gli obblighi a cui devono sottostare i datori di lavoro e gli stessi lavoratori dipendenti.
Esaminiamo il caso del mancato rientro al lavoro del dipendente, che può essere conseguenza dell’insorgenza di una malattia durante o al termine del periodo feriale o di un prolungamento delle ferie non autorizzato dal datore di lavoro.
La malattia che si manifesta durante il periodo feriale
In molti casi il lavoratore dipendente non rientra dal periodo di ferie annuali per fatti imputabili all’insorgere di una malattia durante il periodo di vacanza ovvero per il prolungamento delle ferie spesso non autorizzato da parte dello stesso datore di lavoro (è il caso del lavoratore extra UE che si è recato in vacanza nel proprio Paese).
Ai fini pratico-operativi solitamente il datore di lavoro si imbatte nelle seguenti casistiche:
Lavoratore che si ammala prima dell’inizio del periodo di ferie dell’azienda
Nel caso di specie il dipendente si considera in malattia e conserva il diritto ad usufruire delle ferie non godute.
Lavoratore che si ammala dopo l’inizio del periodo di ferie dell’azienda
Come noto le Ferie sono un diritto garantito dalla Costituzione e sono irrinunciabili e, qualora la malattia ne sospende il decorso, queste potranno essere godute in un altro momento ma senza che si verifichi il prolungamento automatico (recente giurisprudenza Comunitaria e sentenze della Cassazione n. 1947/1998 e n. 15768/2000).
Nota: la Sentenza n. 290/1990 della Corte Costituzionale ha limitato la sospensione del periodo feriale solo quando la malattia ne comprometta l’effettivo godimento da pa