Recovery Plan: l'audizione del Ministro dell'Economia e delle Finanze Daniele Franco dell'8 marzo 2021 (Proposta di piano nazionale di ripresa e resilienza)

“Abbiamo meno di due mesi per finalizzare il PNRR. Per questo motivo, la definizione del Piano non può subire battute d’arresto.”
Queste le significative parole del Ministro Daniele Franco nella cui audizione affronta l’annoso tema del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, ai postumi dell’emergenza sanitaria che ci ha travolto.

“Abbiamo meno di due mesi per finalizzare il PNRR. Per questo motivo, la definizione del Piano non può subire battute d’arresto.”

Queste le significative parole del Ministro Daniele Franco nella cui audizione affronta l’annoso tema del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, ai postumi dell’emergenza sanitaria che ci ha travolto.

Parlando del progetto Next Generation EU (NGEU), disegnato dalla Commissione Europea per dare una risposta comune ai danni economici e sociali causati dalla pandemia da Covid-19, lo definisce “un passaggio storico nel processo di integrazione europea” (“E’ un passo in avanti molto significativo nella costruzione di un bilancio europeo comune. Gli interventi del Next Generation Eu sono nati in circostanze emergenziali, ma mirano anche a ridisegnare in un orizzonte di medio-lungo periodo, l’economia e la società europea”).

Riportiamo testualmente alcuni passi significativi:

“Per il nostro Paese il Piano Next Generation EU è una occasione molto importante.

Rende possibile affrontare in modo coordinato e con rilevanti mezzi alcuni problemi strutturali che affliggono la nostra economia da tempo.

L’Italia ha un cronico problema di crescita: da più di due decenni l’economia italiana cresce sistematicamente meno di quelle degli altri paesi sviluppati,
frenata dalla stagnazione della produttività.

Sappiamo anche che la pandemia ha colpito un’economia ancora fortemente indebolita dalle due recessioni: nel 2019 il PIL italiano era ancora di quasi 4
punti percentuali inferiore al livello del 2007.

Gli altri paesi principali dell’Unione Europea si trovarono in una posizione molto diversa nel 2019.

Il nostro Paese soffre di forti eterogeneità lungo diverse direzioni: quella territoriale, generazionale e di genere.

Nelle regioni del Sud vive un terzo della popolazione ma vi si produce solo un quarto del PIL.

Il tasso di occupazione è di oltre 20 punti inferiore a quello delle regioni del Centro-Nord.

Il PIL pro-capite nelle regioni del Sud è pari a circa il 55 per cento di quello medio relativo alle regioni del Centro-Nord; da circa 40 anni, dall’inizio degli anni ’80, il processo di convergenza si è arrestato.

La seconda dimensione delle disparità del Paese riguarda i giovani.

In Italia il tasso di disoccupazione di chi ha meno di trent’anni è quasi tre volte maggiore rispetto a quello dei lavoratori più anziani.

La quota dei giovani che non studiano e non lavorano è la più elevata dell’Unione.

La terza dimensione di disparità nella nostra società è quella di genere.

Il tasso di occupazione femminile in Italia nella fascia 15-64 è pari al 50 per
cento: 18 punti inferiore a quello degli uomini e 8 punti inferiore alla media dell’Unione Europea.

Questi divari riflettono una molteplicità di cause storiche che non è il caso di esaminare qui, va detto però che questo Piano ci offre l’opportunità di avviare una risposta concreta a questi problemi.”

“Secondo quanto precisato anche nel Regolamento definitivo del Piano, approvato dal Parlamento europeo il 10 febbraio scorso, ciascun paese dovrà
presentare il proprio Piano nazionale entro il 30 aprile 2021.

La Commissione valuterà poi i piani di ciascun paese e la Commissione avrà a disposizione 8 settimane; acquisita l’approvazione della Commissione, il Consiglio europeo avrà 4 settimane per fornire la sua decisione finale.

Questo implica che le risorse europee saranno disponibili alla fine dell’estate.

I Paesi potranno ottenere prefinanziamenti per un importo pari a circa il 13 per cento del valore complessivo del Piano.

Per il nostro Paese il Piano Next Generation EU è una occasione molto importante.

Rende possibile affrontare in modo coordinato e con rilevanti mezzi alcuni problemi strutturali che affliggono la nostra economia da tempo.”

[CONTINUA…>>]

 

Redazione

Lunedì 8 marzo 2021

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