Segnaliamo una sentenza della Cassazione particolarmente interessante in ordine all’accesso abusivo al sistema informatico di uno studio associato. In quali casi si configura la fattispecie del reato? Quali sono le attenzioni che devono avere i professionisti?
Accesso abusivo al sistema informatico di uno studio professionale: il fatto
La Corte d’appello di Venezia ha confermato la decisione di primo grado, che aveva condannato un professionista per il reato di cui all’art. 615-ter cod. pen.[1].
All’imputato è contestato di essersi introdotto abusivamente nel sistema informatico dello studio professionale di cui era associato, e di un centro elaborazioni dati di cui era socio, per effettuare il backup dei dati in esso inseriti, in vista dello svolgimento di una autonoma attività professionale.
Contro la sentenza suddetta ha proposto ricorso per Cassazione il difensore dell’imputato, dolendosi della erronea applicazione dell’art. 615-ter cod. pen., derivante dal fatto che l’ingresso nel sistema informatico sopradetto non era stato affatto abusivo, essendo il professionista socio dello studio e dell’associazione professionale e in possesso, come tale, delle chiavi di accesso al sistema, oltre che “titolare di tale sistema informatico“.
Rimarca il fatto che nessuna regola, nem