In materia di sanzioni antiriciclaggio, il D.Lgs. 90/2017 ha previsto una più ampia applicazione del favor rei, cioè del principio per cui alle violazioni si applica la normativa sopravvenuta se più favorevole rispetto a quella in vigore ai tempi in cui il fatto venne commesso. La questione è stata oggetto anche di una sentenza della Corte di Cassazione
In materia di sanzioni antiriciclaggio, l’art. 5 del D.Lgs. 25.5.2017, n. 90, innovando il D.Lgs. 21.11.2007, n. 231 ed inserendo in tale testo normativo un nuovo art. 69, ha previsto una più ampia applicazione del favor rei, cioè del principio per cui alle violazioni si applica la normativa sopravvenuta se più favorevole rispetto a quella in vigore ai tempi in cui il fatto venne commesso.
La questione è stata oggetto della sentenza n. 28888 del 12.11.2018 della Corte di Cassazione, che ad una fattispecie precedente al D.Lgs. n. 90/2017 ha ritenuto applicabili le nuove più favorevoli disposizioni normative.
Il reato di riciclaggio
Secondo l’art. 648-bis del codice penale, al di fuori dei casi di concorso nel reato, chiunque sostituisce o trasferisce denaro, beni od altre utilità provenienti da un delitto non colposo, ovvero compie in relazione ad essi altre operazioni, in modo da ostacolare l’identificazione della loro provenienza delittuosa, è punito con la reclusione da 4 a 12 anni e con la multa da euro 5.000 ad euro 25.000.
La pena è aumentata quando il fatto è commesso nell’esercizio di un’attività professionale.
La pena è diminuita se il denaro, i beni o le altre utilità provengono da un delitto per il quale è stabilita la pena della reclusione inferiore nel massimo a 5 anni. Si applica l’ultimo comma dell’art. 648 (pertanto, le ipotesi di riciclaggio sono perseguibili anche quando l’autore del delitto da cui il denaro o le cose provengono non è imputabile o punibile, ovvero quando manchi una condizione di procedibilità riferita a tale delitto).
L’ipotesi delittuosa presuppone quindi che siano già stati commessi dei delitti, e che qualcuno “nasconda” la provenienza delittuosa dei relativi proventi.
La normativa speciale antiriciclaggio pone a carico di intermediari, professionisti, etc., una serie di obblighi di identificazione e segnalazione, prevedendo specifiche sanzioni amministrative che colpiscono l’omessa segnalazione ed altre violazioni.
Le segnalazioni
La sen