Capita che i datori di lavoro debbano gestire i permessi elettorali dei propri dipendenti, per lo svolgimento delle attività elettorali nel proprio Comune, o anche per i permessi destinati ai cittadini elettori. Vediamo come comportarsi in tali circostanze.
I permessi elettorali per la partecipazione alle operazioni di voto e scrutinio
Le disposizioni riguardanti i permessi elettorali trovano spazio nel nostro ordinamento all’interno della normativa prevista dal DPR n. 361/1957, precisamente dall’articolo 119 (in seguito modificato sia dalla legge n. 53/1990, che dall’articolo 1 della L. n. 69/1992).
Con tale disposizione si riconosce ai dipendenti sia pubblici che privati, il diritto ad assentarsi dal lavoro per partecipare alle operazioni di voto e scrutinio: in particolare si prevede che il lavoratore – sia esso un dipendente a tempo determinato ovvero indeterminato, sia esso un lavoratore pubblico o privato – ha diritto ad assentarsi per tutto il periodo corrispondente alla durata delle operazioni di voto e scrutinio, considerando tale assenza come attività lavorativa a tutti gli effetti.
Tali permessi spettano al lavoratore che viene nominato presidente, vicepresidente, segretario, scrutatore, rappresentante di lista, di gruppo di partiti e di comitato promotore del referendum, ovvero componente degli