quali sono i termini per poter detrarre l’IVA sulle fatture passive e quali sono le vie pratiche per registrare nel 2018 le fatture passive datate 2017 – 10 pagine di schemi e tabelle pratiche
Il meccanismo di detrazione dell’Iva risulta disciplinato nei suoi caratteri essenziali dagli artt. 19 e seguenti del D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633, che lo individua anche in relazione alla natura delle operazioni (cessioni di beni e prestazioni di servizi) poste in essere dal soggetto passivo o contribuente.
L’obiettivo della detrazione tende a garantire il principio di neutralità dell’imposta su cui si fonda il sistema dell’Iva che, come previsto dall’art. 1, paragrafo 2, nonché degli artt. 167 e seguenti e 178 e seguenti della direttiva n. 2006/112/CE (cosiddetta “direttiva rifusa” o “direttiva Iva”), deve essere applicata fino allo stadio del consumo finale del bene e/o del servizio oggetto di acquisizione.
Specificamente, si ritiene opportuno puntualizzare che:
-
l’art. 167 citato, prevede espressamente che:
-
il diritto alla detrazione nasce “quando l’imposta detraibile diventa esigibile”, vale a dire nel momento in cui si realizzano le condizioni o fatti generatori dell’imposta”, cioè quando l’Erario ha la possibilità di far valere, nei confronti del debitore, l’esigibilità dell’imposta o diritto al pagamento della stessa;
e:
-
l’esercizio del diritto alla detrazione dell’imposta è subordinato il possesso di una fattura redatta in conformità ai vigenti disposti normativi;
-
il successivo art. 168, dispone, come ulteriore condizione cui è subordinato l’esercizio del diritto alla detrazione dell’imposta assolta:
-
sugli acquisti di beni e di servizi;
e/o:
-
sulle importazioni di beni;
la necessaria sussistenza d