Un nuovo regime opzionale consente anche alle PMI di adottare un sistema strutturato di gestione del rischio fiscale, accedendo a vantaggi concreti come la disapplicazione delle sanzioni e l’esclusione della responsabilità penale in caso di errori non fraudolenti. Un’opportunità strategica che segna una svolta nei rapporti tra fisco e contribuente.
Il nuovo Tax Control Framework per le PMI: verso una fiscalità cooperativa e trasparente
L’estensione del TCF alle piccole e medie imprese
Il MEF ha introdotto un regime opzionale di Tax Control Framework (TCF) per piccole e medie imprese, operatori economici appartenenti ad un tessuto produttivo tradizionalmente esclusi dalla cooperative compliance. L’ampliamento della platea di imprese ammesse a regimi di controllo collaborativo riflette una più ampia evoluzione della fiscalità d’impresa verso modelli improntati al dialogo preventivo, alla trasparenza e alla partecipazione attiva del contribuente.
Questa trasformazione si fonda su un rinnovato approccio relazionale tra autorità fiscale e contribuente, volto a superare la logica meramente sanzionatoria in favore di una cooperazione strutturata e continuativa, capace di rafforzare la certezza del diritto e la fiducia reciproca nel rapporto tributario.
Attraverso l’adesione al Tax Control Framework il contribuente instaura una dialettica fiduciaria con l’amministrazione finanziaria, pianificando, ex ante, i rischi fiscali ed implementando, con trasparenza, sistemi di controllo interni certificabili.
Con questo strumento le parti coinvolte raggiungono reciprocamente un vantaggio: l’Amministrazione, potendo contare su un efficace sistema di rilevazione, misurazione e gestione del rischio fiscale da parte del contribuente aderente, punta a ottenere una deflazione del contenzioso, l’impresa opzionan