A seguito dell’entrata in vigore dell’assegno unico e universale al posto degli assegni al nucleo familiare, l’INPS ha dovuto provvedere a colmare dubbi e interpretazioni relative alla pratica applicazione di tali emolumenti.
Nuovamente l’INPS interviene, fornendo chiarimenti relativi a particolari aspetti della domanda di AUU.
Assegno unico e universale: alcune notizie introduttive
A partire dal 1° marzo 2022 è entrato in vigore l’assegno unico e universale per i figli a carico, ossia un beneficio introdotto dal D.Lgs. n. 230 del 29 dicembre 2021 a favore dei nuclei familiari, che sostituisce i precedenti assegni al nucleo familiare (ANF).
Il periodo dal quale spetta tale nuovo assegno unico (AUU) è proprio il mese di marzo di ogni anno, ed esso andrà calcolato fino al febbraio dell’anno successivo.
Per poter ottenere l’assegno unico e universale sarà necessario tenere conto dell’ISEE.
Su tale argomento molti sono stati i messaggi emanati da parte dell’Istituto Previdenziale, e l’INPS non ha mancato di fornire ulteriori istruzioni relativamente ad aspetti rimasti dubbi con l’ultimo Messaggio del 20 aprile 2022, il quale integra quanto precedentemente previsto con il Messaggio n. 4748 del 31 dicembre 2021 e con la successiva Circolare n. 23 del 9 Febbraio 2022, in particolar modo relativamente al riconoscimento di:
- maggiorazione per genitori che siano entrambi lavoratori;
- maggiorazioni per i nuclei familiari numerosi;
- assegno unico per i genitori separati;
- assegno Unico Universale per i figli maggiorenni;
- e assegno Unico Universale nel caso di raggiungimento della maggiore età successivamente all’inoltro della domanda di assegno unico universale.
Analizziamo separatamente gli aspetti appena segnalati.