un riassunto degli aggiornamenti apportati al piano nazionale anticorruzione
L’Autorità nazionale anticorruzione, con la determinazione n. 12 del 28 ottobre 2015, ha approvato l’aggiornamento del Piano nazionale Anticorruzione (PNA), in vigore dal 2 novembre 2015.
L’aggiornamento si è reso necessario a seguito degli interventi normativi che hanno fortemente inciso sul sistema di prevenzione della corruzione a livello istituzionale. Particolarmente significativa è stata la disciplina introdotta con il decreto legge n. 90/2014 che ha trasferito interamente le competenze sulla prevenzione della corruzione e sulla trasparenza dal Dipartimento della Funzione Pubblica all’ANAC.
Le indicazioni contenute nell’aggiornamento del PNA si pongono in continuità con quanto previsto dal PNA approvato con delibera n. 72 dell’ 11 settembre 2013. In attesa dell’adozione del PNA per il triennio 2016-2018, il documento di aggiornamento ha l’obiettivo di fornire un supporto operativo ai soggetti tenuti all’introduzione di misure di prevenzione della corruzione affinché possano apportare eventuali correzioni volte a migliorare l’efficacia dell’impianto adottato.
Il documento si compone di tre parti: una parte generale, in cui vengono evidenziate le principali criticità rilevate e in cui vengono date indicazioni per migliorare la qualità delle strategie di prevenzione della corruzione; una parte speciale, dedicata a due approfondimenti in settori particolarmente esposti al rischio corruttivo: i contratti pubblici e la sanità. Per ciascuno di questi settori sono individuati gli eventi a più alto rischio corruzione per i quali sono indicate alcune possibili misure di prevenzione. Nell’ultima parte del documento sono individuati gli aspetti sui quali l’ANAC svolgerà con carattere prioritario la propria attività di vigilanza.
La predisposizione dell’aggiornamento ha offerto altresì l’occasione per dare risposte alle richieste di chiarimenti presentate dagli operatori, come ad esempio quelle relative all’ambito soggettivo di applicazione delle misure di prevenzione della corruzione.
Al riguardo ANAC ha chiarito gli obblighi previsti in capo alle diverse categorie di soggetti, rinviando a quanto già definito nelle linee guida adottate con la determinazione n. 8 del 17 giugno 2015.
In particolare le società e gli enti di diritto privato in controllo pubblico devono adottare (se lo ritengono utile, nella forma di un Piano), le misure di prevenzione della corruzione, che integrano quelle già individuate ai sensi del decreto legislativo n. 231/2001. A tali soggetti si applicano le disposizioni contenute nell’aggiornamento del PNA. Inoltre le società e gli enti di diritto privato in controllo pubblico sono tenuti al rispetto degli obblighi di pubblicazione riferiti tanto alla propria organizzazione quanto alle attività di pubblico interesse svolte. Gli obblighi di pubblicazione sull’organizzazione seguono gli adattamenti contenuti nelle linee guida. Per le società e gli enti di diritto privato solo partecipati, l’adozione di misure integrative di quelle del decreto legislativo n. 231/2001 è promossa dalle amministrazioni partecipanti. In materia di trasparenza questi soggetti devono pubblicare alcuni dati relativamente alle attività di pubblico interesse svolte, oltre a specifici dati sull’organizzazione.
Riferimento: Assonime, nota del 17 novembre 2015
18 novembre 2015
Vincenzo D’Andò