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Lo scopo principale del nuovo strumento (spesometro) è contrastare l’evasione Iva, nonché di individuare spese e consumi di particolare rilevanza ai fini della ricostruzione della capacità contributiva ai fini dell'accertamento sintetico. Dal 1° maggio 2011 gli acquirenti che effettueranno acquisti pari o superiore a 3.600 euro dovranno fornire il proprio codice fiscale al venditore; pertanto, questi ultimi, dovranno integrare la documentazione emessa (scontrino o ricevuta fiscale). Rilevare la capacità contributiva tramite le spese sostenute è il presupposto dell’accertamento sintetico. L’ammontare delle spese sostenute dal contribuente potrebbe anche essere sommato con quelle derivanti dal nuovo redditometro. Per quest'ultimo, si è in attesa dell'emanazione del provvedimento attuativo. I risultati delle indagini dei due strumenti si basano su metodi diversi: entrambi misurano la spesa, ma il redditometro esprime, attraverso coefficienti, la sostenibilità di detta spesa nel tempo, cioè la capacità di mantenimento nell'anno di un certo bene.