Nel Dq del 17 Marzo 2021:
NOTIZIA IN EVIDENZA – 1) Si può ricorrere contro l’avviso bonario del fisco?
2) Indagini bancarie sempre consentite?
3) Non è dovuta l’IMU per l’ente religioso solo se non svolge alcuna attività commerciale
4) La ONLUS è soggetta all’imposta comunale sugli immobili, non rileva il fatto che la prestazione offerta sia gratuita
5) IVA – Fondazione teatrale: le attività finalizzate all’allestimento di spettacoli sono sempre detraibili
6) Le stime dell’Ufficio del Territorio costituiscono solo una semplice perizia di parte
7) Alle cessioni di oli vegetali puri generanti energia elettrica si applica l’Iva al 10%
8) Modalità di rilascio della Certificazione Unica 2021 e relativi adempimenti dell’INPS
9) Si applica l’IVA sulle somme erogate in attuazione di un accordo transattivo
10) Niente Superbonus per i fabbricati ancora in corso di costruzione; altri chiarimenti di fisco del giorno
1) Si può ricorrere direttamente contro l’avviso bonario del fisco, senza dover attendere gli atti successivi
Si può ricorrere contro l’avviso bonario del fisco.
Non è, infatti, necessario attendere l’arrivo del successivo atto espressamente elencato nell’art. 19 del D.Lgs. n. 546 del 1992.
Lo dice la Corte di cassazione in una recente Ordinanza relativa all’impugnabilità degli atti non previsti dall’art. 19 D.Lgs. n. 546/1992.
Secondo la Suprema corte, l’elencazione degli atti impugnabili, contenuta nell’art. 19 D.Lgs. n. 546 del 1992, pur dovendosi considerare tassativa, va interpretata in senso estensivo, sia in ossequio alle norme costituzionali di tutela del contribuente (art. 24 e 53 Cost.) sia a quelle di buon andamento della p.a. (art. 97 Cost.).
Il contribuente ha la facoltà, non l’obbligo, di ricorrere al giudice tributario avverso tutti gli atti adottati