2) Compatibilità dello status di amministratore di società di capitali con lo svolgimento di attività di lavoro subordinato, da valutare caso per caso
3) IVA: via libera alla compensazione tra crediti e debiti prefallimentari
4) TFR: aggiornato il coefficiente di rivalutazione per il mese di agosto 2019
5) Gestione delle deleghe per l’accesso ai servizi Modello “RA012”: estesa la possibilità di chiedere le abilitazioni a consulenti del lavoro/commercialisti/avvocati
6) Applicazione della sanzione per infedele dichiarazione ai soci non amministratori
3) IVA: via libera alla compensazione tra crediti e debiti prefallimentari
Iva: è legittima la compensazione tra credito e debiti prefallimentari, non viene, dunque, violato il principio di neutralità giacché le operazioni Iva maturate ante fallimento, avendo autonomia giuridica rispetto a quelle post fallimentari, non sono con queste compensabili.
Secondo quanto statuito dalla Corte di Cassazione, con la sentenza n. 14620/2019, in materia tributaria è ammissibile la compensazione del credito Iva chiesto a rimborso dal curatore, a seguito del fallimento di una società (articolo 30, comma 2, del Dpr n. 633/1972) e i debiti contratti verso l’erario dalla società medesima in periodi d’imposta antecedenti il fallimento, perché, ponendosi la coincidenza della partita Iva per le operazioni prefallimentari e postfallimentari come circostanza meramente occasionale che non muta l'autonomia giuridica delle operazioni facenti capo al fallito, entrambe le voci di debito/credito sono sorte nel momento in cui la società era in bonis.
Compensazione tra crediti e debiti prefallimentari - Giurisprudenza
Secondo Assonime, la fattispecie sub iudice trae origine da un diniego parziale opposto dall’Ammin