FISCUS di dicembre 2013: la gestione della crisi nei rapporti con la clientela

di Commercialista Telematico

Pubblicato il 27 dicembre 2013

dedichiamo il numero di dicembre di Fiscus ai problemi che intervengono nel rapporto consulente/cliente, dato che gli attuali tempi di crisi economica stanno mettendo in primo piano quei casi in cui il cliente fa fatica a pagare le parcelle dei propri consulenti

Dedichiamo il numero di dicembre di Fiscus ai problemi che intervengono nel rapporto consulente/cliente, dato che i presenti tempi di crisi economica stanno mettendo in primo piano quei casi in cui il cliente fa fatica a pagare le parcelle dei propri consulenti. Si tratta di una fase estremamente delicata da gestire con le opportune cautele, anche in vista di eventuali procedure concorsuali.

La rivista tratta anche altri casi di problematiche relative al rapporto consulente cliente che intervengono soprattutto in assistenza alle fasi giudiziarie e concorsuali.

 

Indice della Rivista

Crediti dello studio associato: privilegio nel fallimento

di Federico Gavioli

Validità della vendita forzata dei beni e compensi del perito di parte

di Antonino Russo

L'indetraibilità IVA delle spese legali sostenute per la difesa dell'amministratore

di Fabio Carrirolo

Crediti del professionista e concordato: ammessa la prededucibilità in caso di successivo fallimento

di Antonella Benedetto

Il commercialista ed il cliente che non paga... Qual'è il corretto comportamento professionale?

di Attilio Romano

Rinviata alla Corte Costituzionale la nullità dell'accertamento in caso di omesso contraddittorio per i casi di elusione

Rassegna di Giurisprudenza tributaria di Valeria Nicoletti

Le voci dal Forum

 

Crediti dello studio associato: privilegio nel fallimento

 

Federico Gavioli

 

La Corte di Cassazione con la sentenza n. 17207 dell’11 luglio 2013 ha stabilito che il Giudice può ammettere al passivo fallimentare, con il privilegio previsto dall’art. 2751-bis, n. 2 c.c., i crediti dei professionisti dello studio associato, anche se la richiesta di ammissione proviene dall’associazione. Il compito del Giudice, infatti, può arrivare fino ad individuare il compenso che spetta a ciascun legale, ignorando il fatto che a costituirsi sia stato lo studio e non il singolo professionista.

La sentenza è certamente innovativa poiché i giudici di legittimità hanno dato torto al curatore fallimentare che si era opposto all’ammissione al passivo dei crediti dei due avvocati, che facevano parte dello studio associato, ma nella procedura fallimentare non si erano costituiti personalmente.

 

Il contenzioso

La curatela fallimentare di una SRL è ricorsa in Cassazione avverso uno studio professionale associato contro la sentenza della Corte di Appello: vediamo di analizzare brevemente le motivazioni.

Uno studio associato di professionisti ha proposto al Tribunale opposizione allo stato passivo del fallimento per censurare l'omessa attribuzione del privilegio previsto dall'art. 2751-bis n. 2 c.c. al credito, maturato per una cifra di poco superiore ai 107mila euro per compensi maturati per l'espletamento dell’attività professionale realizzata in favore della società fallita; tale credito era stato ammesso in chirografo, dal giudice delegato.

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