Il Fondo di garanzia per le P.M.I.

alcune possibili soluzioni per cercare di risolvere le difficoltà di accesso al mercato del credito…

 

La recente crisi finanziaria ha avuto tra i principali effetti la stretta creditizia che ha colpito le imprese soprattutto se con bassi rating. Gli interventi dei Confidi e degli organismi pubblici hanno contrastato questa stretta fornendo agli istituti di credito supporto sotto forma di garanzie al fine di agevolare le imprese nei loro percorsi di sviluppo e, purtroppo spesso, di sopravvivenza.

Ho ritenuto interessante approfondire l’argomento del Fondo di Garanzia poiché nella mia esperienza professionale ho avuto modo di riscontrare una certa ignoranza sull’argomento non solo da parte degli imprenditori ma anche da parte di istituti di credito e di leasing (!).

Il Fondo Centrale di garanzia nasce con la L.662/96 e serve a sostenere lo sviluppo delle piccole e medie imprese italiane concedendo una garanzia pubblica a fronte di finanziamenti concessi dalle banche.

Le imprese che necessitano di credito nella prassi quotidiana si rivolgono agli istituti di credito i quali possono richiedere adeguate garanzie atte a supportare il credito stesso con una fonte aggiuntiva di recupero. Il valore e la tipologia delle garanzie (che siano reali o personali) possono variare in funzione della natura o della durata del credito richiesto. In alternativa le imprese possono cercare di garantire il credito richiesto attraverso una garanzia pubblica, ovvero attraverso l’intervento del Fondo Centrale di Garanzia per le PMI gestito da MCC SpA (ex Mediocredito Centrale) gruppo Unicredit.

I beneficiari dell’intervento sono le pmi anche artigiane di qualsiasi settore sull’intero territorio nazionale valutate “economicamente e finanziariamente sane” sulla base dell’analisi degli ultimi 2 bilanci e della situazione contabile aggiornata. Possono usufruire delle garanzie pubbliche anche i consorzi e le società consortili costituite tra le pmi e le società consortili miste, mentre non hanno diritto di usufruire della legge le imprese dei settori sensibili oggetto di esclusione UE.

Il Fondo fornisce sia garanzie dirette e cogaranzie a favore delle banche che cogaranzie e controgaranzie fornite ai Confidi ed è particolarmente interessante il fatto che sulla quota di finanziamento coperta dalla garanzia del Fondo non può essere acquisita alcuna altra garanzia reale, assicurativa o bancaria.

Approfondiamo le tipologie di garanzie che può offrire il Fondo:

  1. Garanzia diretta, concessa direttamente alle banche ed agli intermediari finanziari, si tratta di una garanzia “a prima richiesta”, esplicita, incondizionata e irrevocabile e copre l’importo dell’esposizione nel limiti di seguito esposti;

  2. Controgaranzia su operazioni di garanzia concesse da Confidi ed altri fondi di garanzia: si tratta di una controgaranzia “a prima richiesta” se il Confidi concede garanzia “a prima richiesta”, “sussidiaria” se il Confidi concede garanzia “sussidiaria”;

  3. Cogaranzia, concessa direttamente a favore dei soggetti finanziatori e congiuntamente ai Confidi ed altri fondi di garanzia ovvero a fondi di garanzia istituiti nella UE o da essa cofinanziati.

I crediti che possono essere oggetto di garanzia pubblica sono di qualsiasi tipologia a condizione che sia direttamente finalizzata all’attività d’impresa e pertanto le garanzie pubbliche possono essere utilizzate per:

  • finanziamenti a medio-lungo termine a fronte di investimenti,

  • acquisizione di partecipazioni e prestiti partecipativi a fronte di investimenti,

  • operazioni quali breve termine, consolidamento, fideiussioni, finanziamenti a medio-lungo termine per liquidità,…

Le garanzie possono essere utilizzate per finanziamenti il cui importo massimo complessivo per ciascuna impresa beneficiaria, tenuto conto delle quote di capitale già rimborsate, non può superare l’importo di € 1.500.000,00. (nel caso delle imprese di autotrasporto merci per conto terzi l’importo scende a € 750.000,00).

Concentriamoci adesso sul principale intervento del Fondo ovvero la garanzia diretta che per ovvi motivi rappresenta il principale strumento messo a disposizione dal Fondo.

La garanzia copre fino all’80% dell’operazione nel caso di PMI ubicate nelle zone 87.3.a) o aderenti a programmazione negoziata o a prevalente partecipazione femminile, fino al 60% per le PMI ubicate nei restanti territori.

Le procedure per la richiesta e per l’ottenimento della garanzia prevedono una richiesta telematica da parte della banca alla quale l’impresa richiede il credito e sono generalmente abbastanza snelle; per completezza di informazione segnalo che nell’esperienza personale i tempi dipendono dalla velocità con la quale la banca presenta la richiesta al gestore più che per i tempi necessari per l’istruttoria del gestore stesso; i tempi medi di risposta previsti dall’inoltro telematico sono di circa 25 giorni lavorativi.

L’accesso alla garanzia avviene attraverso una tripla istruttoria bancaria: innanzitutto da parte della banca prescelta dall’azienda per la concessione dell’importo richiesto, successivamente per l’accesso al Fondo sulla base di parametri relativi ai dati di bilancio (le aziende vengono classificate secondo 3 fasce di merito: fascia 1 – proposta positiva, fascia 2 – da valutare caso per caso, fascia 3 – proposta negativa), infine l’ultima istruttoria avviene da parte del gestore che esamina la richiesta e procede alla verifica della sussistenza dei requisiti previsti dalla normativa vigente.

Dopo quest’ultima istruttoria il gestore comunica alla Banca ed all’impresa beneficiaria (e nel caso di domande di controgaranzia anche al Confidi richiedente) la delibera del Comitato con la concessione o il rigetto della garanzia indicando eventualmente l’importo del finanziamento garantito e la relativa intensità agevolativa in ESL.

Segnalo che per abbreviare i tempi e per il buon esito della richiesta è utile consegnare la documentazione richiesta completa di tutto e inserire nel fascicolo anche lo scoring sulla situazione contabile completa e aggiornata, se si sono registrate perdite o un calo di fatturato è bene allegare una breve relazione motivando tali risultati e, per le perdite, spiegare le modalità di ripianamento.

E’ previsto il pagamento di una commissione “una tantum” di importo che varia a seconda dell’ubicazione, della dimensione dell’impresa e della tipologia dell’operazione finanziaria, tra lo 0,125% e l’1% della parte di finanziamento garantita dal Fondo. Le operazioni relative a PMI ubicate nelle zone 87.3.a) o che aderiscono a strumenti di programmazione negoziata o con prevalente partecipazione femminile o di autotrasporto merci per conto terzi non è prevista alcuna commissione.

E’ importante ricordare che l’agevolazione è concessa in regime “de minimis” per cui se l’azienda usufruisce di ulteriori agevolazioni nello stesso regime bisogna far attenzione a non sforare il limite dei € 200.000 triennali.

Vantaggi per le banche: l’attivazione di questa tipologia di garanzie è a rischio zero consentendo all’istituto di risparmiare sul patrimonio di vigilanza, pertanto in caso di insolvenza dell’impresa la banca viene risarcita dal Fondo Centrale di Garanzia e in caso di eventuale esaurimento di fondi di questo ultimo, direttamente dallo Stato. La procedura è abbastanza veloce e consente di registrare tempi più brevi rispetto al caso nel quale si deve, ad esempio, valutare una garanzia immobiliare.

Vantaggi per le imprese: consente di evitare di dover utilizzare garanzie proprie dell’azienda e dei soci per poterle utilizzare eventualmente per l’ottenimento di ulteriore credito, ove possibile.

Premettendo che sull’argomento redigerò un nuovo articolo, segnalo infine che il Fondo di Garanzia non è l’unico strumento a sostegno delle pmi per l’accesso al credito o a supporto di programmi di investimento. Ricordo ad esempio il nuovo regime di aiuto per la concessione di agevolazioni alle pmi sotto forma di garanzie ed altri strumenti di mitigazione del rischio di credito che il Ministero dello Sviluppo Economico ha recentemente emanato con decreto del 11.12.2010.

 

7 marzo 2011

Dr. Riccardo Ferranti