Come rottamare una cartella di Equitalia: esempio pratico

la rottamazione di una cartella esattoriale a volte non è semplice… occorre verificare bene gli importi da rottamare (la stampa di una cartella e del relativo estratto di ruolo possono dare in alcuni casi adito a dubbi se riportano dati diversi), verificare le disponibilità finanziarie del debitore per capire se può portare a buon termine la rottamazione; proponiamo un esempio pratico di calcolo partendo da una vera cartella di Equitalia

banner-rottamazione-cartelle-wpChecché se ne dica, la rottamazione delle cartelle (come previsto dal D.Lgs. 193 del 22 ottobre 2016, art. 6 definizione agevolata) presenta, per chi se la può permettere, indubbi profili di convenienza che derivano dall’eliminazione delle sanzioni, degli interessi di mora e di dilazione e la riduzione dell’aggio alle sole imposte e agli interessi di ritardata iscrizione a ruolo.

Come spesso accade però in ambito procedurale con Equitalia, occorre prestare particolare attenzione in fase di pianificazione per poter determinare da un lato il risparmio e dall’altro l’esborso finanziario che dovrà essere profuso in tempi relativamente brevi (il 70% del debito non rottamabile dovrà essere versato, in tre rate di pari importo, entro il 30 novembre 2017 ed il restante 30%, in due rate di pari importo, entro il 30 settembre 2018), in quanto la mancanza di puntualità nei pagamenti e nella presentazione della domanda di adesione comporta l’automatica fuoriuscita dalla procedura agevolata senza alcuna possibilità di ravvedimento.

[libprof code=”41″ mode=”inline”]

Utilizziamo un caso e analizziamolo passo-passo, per sciogliere qualche nodo e affrontare agilmente le difficoltà operative che la procedura presenta.

Per un contribuente che ha la necessità rottamare la documentazione a disposizione è composta da una cartella in originale e da un estratto di ruolo… —>

[libprof code=”28″ mode=”inline”]

Continua a leggere nel PDF…

Scarica il documento