Ricerca & Sviluppo e Horizon 2020: nuove risorse per le imprese del Sud

risorse per le imprese del Sud: ecco tutti i chiarimenti su termini e modalità di presentazione delle domande per questo interessante programma di sviluppo in ambito tecnologico

dubbiL’intervento del Programma Operativo Nazionale «Imprese e competitività» 2014-2020 FESR, in favore di progetti di ricerca e sviluppo negli ambiti tecnologici identificati dal Programma quadro di ricerca e innovazione «Orizzonte 2020», per promuovere l’innovazione e accrescere la competitività delle piccole e medie imprese del Mezzogiorno attraverso il finanziamento di progetti di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.172 del 25/7/2016 il decreto 1 giugno 2016 ha subito delle modifiche. Infatti, con il successivo decreto 4 agosto 2016 sono stati modificati i termini e le modalità di presentazione delle domande . Il decreto direttoriale del Ministero dello Sviluppo Economico del 14 settembre 2016, pubblicato sul sito istituzionale, ha chiarito la sussistenza del requisito di ammissibilità della disponibilità di almeno due bilanci approvati, l’esatta sottoscrizione del decreto di concessione, e i punteggi che determinano le categorie di rating da attribuire al soggetto proponente.

Con le modifiche apportate:

– è stato chiarito che il requisito di ammissibilità della disponibilità di almeno due bilanci approvati può sussistere con riferimento agli eventuali bilanci consolidati dello stesso soggetto richiedente ovvero dell’impresa partecipante allorché agli stessi il medesimo soggetto chieda di fare riferimento per la determinazione dei punteggi riferiti al criterio economico-finanziario;

– è stato stabilito che, nel caso in cui il soggetto interessato abbia utilizzato i dati contabili e le informazioni degli ultimi due bilanci consolidati dell’impresa controllante, il decreto di concessione deve essere sottoscritto anche dal legale rappresentante della stessa impresa controllante a titolo di assunzione, in solido con il soggetto proponente, delle responsabilità, degli oneri e delle obbligazioni derivanti dalla concessione medesima;

– sono stati modificati alcuni allegati tra cui il n. 10, al fine di rideterminare al punto 1 “Rating dell’impresa”, i punteggi che determinano le categorie di rating da attribuire al soggetto proponente sono rettificati come segue:

a) ottimo, per un punteggio compreso tra 27 e 16;

b) buono, per un punteggio inferiore a 16 e fino a 11;

c) soddisfacente, per un punteggio inferiore a 11 e fino a 3,2;

La dotazione finanziaria a disposizione a valere sull’Asse I , Azione 1.1.3 del programma operativo nazionale “Imprese e Competitività” 2014-2020 FESR è di 180 milioni di euro, così suddivisi:

150 milioni di euro per i progetti da realizzare nelle Regioni meno sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia);

– 30 milioni di euro per i progetti da realizzare nelle Regioni in transizione (Abruzzo, Molise e Sardegna) con riserva del 60% per le PMI.

Possono beneficiare delle agevolazioni di cui al presente decreto i seguenti soggetti:

a) le imprese che esercitano le attività di cui all’articolo 2195 del codice civile, numeri 1 e 3, ivi comprese le imprese artigiane di produzione di beni di cui alla legge 8 agosto 1985, n. 443;

b) le imprese agro-industriali che svolgono prevalentemente attività industriale;

c) le imprese che esercitano le attività ausiliarie di cui al numero 5 dell’articolo 2195 del codice civile, in favore delle imprese di cui alle lettere a – b;

d) centri di ricerca con personalità giuridica.

Inoltre, limitatamente ai progetti proposti congiuntamente con uno o più soggetti, possono beneficiare delle agevolazioni anche i seguenti soggetti:

a) organismi di ricerca;

b) spin off;

c) liberi professionisti.

I progetti devono essere rilevanti per il sistema produttivo e in particolare per la competitività delle Piccole e medie imprese ed essere finalizzati a nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento degli stessi.

Devono, altresì, prevedere:

– costi ricompresi tra 800mila e 5 milioni di euro;

– durata non inferiore a 18 mesi e non superiore a 36 mesi prorogabili di ulteriori 12 mesi;

– essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazione.

Ciascun soggetto può presentare una sola domanda a valere sul bando ad eccezione degli organismi di ricerca.

Le spese ammissibili sono le seguenti:

– il personale dipendente del soggetto proponente o in rapporto di collaborazione con contratto a progetto, di somministrazione di lavoro, o titolare di specifico assegno di ricerca;

– gli strumenti e le attrezzature di nuova fabbricazione, nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il progetto di ricerca e sviluppo; i servizi di consulenza inclusa l’acquisizione o l’ottenimento in licenza dei risultati di ricerca, dei brevetti e del know-how;

– le spese generali;

– i materiali utilizzati per lo svolgimento del progetto.

Le spese generali sono calcolate su base forfettaria pari al 25% dei costi diretti.

Al finanziamento agevolato pari al 20% dei costi, con questo nuovo bando si va ad aggiungere un contributo a fondo perduto assegnato secondo le seguenti percentuali:

a) per i costi e le spese relative alle attività di ricerca industriale:

– 60% per le imprese di piccola dimensione;

– 50% per le imprese di media dimensione;

– 40% per le imprese di grande dimensione;

– 47% per gli organismi di ricerca

b) per i costi e le spese relative alle attività di sviluppo sperimentale:

– 35% per le imprese di piccola dimensione;

– 25% per le imprese di media dimensione;

– 15% per le imprese di grande dimensione;

– 22% per gli organismi di ricerca.

Sono previste maggiorazioni al contributo del 10% per i progetti congiunti cui partecipi almeno una PMI e in cui nessuno dei proponenti sostenga più del 70% dei costi e del 5% per i progetti che si concluderanno entro il 31 dicembre 2018. Tali maggiorazioni sono cumulabili.

Per l’ottenimento del finanziamento non è richiesta nessuna forma di garanzia, l’ammortamento massimo è di 8 anni con 3 anni di preammortamento, il tasso è pari al 20% del tasso di riferimento e non vale la clausola per cui non può essere inferiore allo 0,8%. Anche questa novità è un bel vantaggio per i beneficiari.

La procedura per accedere alle agevolazioni è a sportello vale, cioè, l’ordine cronologico di presentazione delle domande, con istruttoria amministrativa, finanziaria e tecnica da parte del soggetto gestore.

7 ottobre 2016

Giovanna Greco