Assegnazione agevolata: quando le riserve sono incapienti

simuliamo uno dei casi più complessi che riguardano l’assegnazione agevolata ai soci: quello in cui le riserve della società sono incapienti rispetto al valore dei beni da assegnare ai soci – in questo esempio evidenziamo le opzioni perseguibili.

Simulazione dell’assegnazione beni con riserve incapienti

Le possibilità offerte dall’ultima Legge di Stabilità inerenti l’estromissione agevolata dei beni aziendali sono davvero tante e le combinazioni dei vari parametri che devono essere considerati sono praticamente illimitate.

Anche se reputiamo indispensabile la presenza di un professionista competente per gestire correttamente questa operazione straordinaria, riteniamo utile chiarire le idee al lettore ed illustrare qualche caso.

Nell articolo “Assegnazione non proporzionale: il problema del conguaglio nell’assegnazione agevolata dei beni ai soci” abbiamo affrontato il caso di assegnazione di due immobili a due soci appartenenti ad una società di persone. Se da un lato il caso proposto era semplice proprio perché era stata presa ad esempio una società non di capitali (quindi non bisognava annullare le riserve e di conseguenza gestire la tassazione del singolo socio), dall’altro risultava comunque ostica la gestione del conguaglio spettante al socio “svantaggiato”.

Volendo aggiungere un elemento di complessità ipotizziamo il caso di una società di capitali di comodo, con l’assegnazione di un unico bene ad un solo socio.

Vediamo nel dettaglio la situazione della società.

Assegnazione agevolata: IL CASO

La società Teletel S.R.L., di comodo negli esercizi 2014 e 2015, presenta la seguente situazione di patrimonio netto:

  • capitale sociale pari ad Euro 400.000;

  • riserve di utili che ammontano ad Euro 325.780;

  • riserve di capitale di Euro 599.160;

  • riserve in sospensione d’imposta per un totale di Euro 237.500.

Nella società sono presenti soltanto due soci: Alberto e Giada che vantano ciascuno una quota del 50% del capitale sociale pari ognuna ad Euro 200.000.

Giada ha aliquota marginale pari al 35% mentre quella di Alberto ammonta al 43% ed entrambi i soci sono agevolabili.

È intenzione della società assegnare integralmente alla signora Giada l’appartamento di Milano, che verrà utilizzato come prima casa, composto dai seguenti valori:

  • valore normale di Euro 617.100;

  • valore fiscalmente riconosciuto pari ad Euro 212.793;

  • valore contabile pari ad Euro 212.793;

  • valore catastale di Euro 594.635

  • categoria catastale A prima casa

Per una miglior comprensione dei significati dei termini trattati e delle logiche usate in questo (ed in altri articoli dedicati allo stesso argomento), si consiglia di leggere l’approfondimento dedicato al “valore rilevante per il socio”,

SOLUZIONE

Per prima cosa calcoliamo il costo totale dell’intera operazione di assegnazione.

È necessario determinare l’imponibile dell’imposta sostitutiva che si ricava agevolmente dalla differenza fra il valore catastale dell’immobile ed il suo valore fiscale (quindi Euro 594.635 – Euro 212.793 dà come risultato Euro 381.842).

L’imposta sostitutiva agevolata è immediatamente ricavabile attraverso la moltiplicazione dell’imponibile appena trovato e l’aliquota del 10,5%, imposta per le società di comodo, che è dunque pari ad Euro 40.093.

Infine, è necessario considerare le imposte di registro ed ipo-catastali che sono rispettivamente pari ad Euro 5.946 (pari all’1% del valore catastale dell’immobile) e 100.

Sommando tutti i valori appena ricavati si giunge ad un costo totale pari ad Euro 46.139.

Quanto costerà l’operazione una volta terminato il periodo di agevolazione e quindi quanto costerebbe l’operazione senza agevolazioni?

Al fine di rispondere alla domanda bisogna ricordare che l’aliquota da utilizzare in questo caso è pari a quella dell’IRES ovvero il 27,5%.

Rifacendo i calcoli si giungerebbe ad una tassazione diretta non agevolata pari ad oltre Euro 111.000, bisognerebbe poi sommare l’IRAP pari ad un valore di oltre Euro 15.000 ed andrebbero infine aggiunte le imposte di registro e le ipo-catastali rispettivamente pari ad Euro 12.342 e 100.

Il costo totale dell’operazione non agevolata sarebbe superiore ad Euro 139.300.

assegnazione agevolata ai soci

ATTENZIONE ALLE RISERVE

Alla luce di quanto esposto finora è evidente che se la società intende assegnare l’immobile a Giada deve anche destinare lo stesso valore in denaro ad Alberto. Sor- ge però un problema perché la società non dispone di denaro a sufficienza per ga- rantire ad entrambi un equo trattamento. Le riserve infatti sono attualmente incapienti perché pari (includendo la riserva in sospensione d’imposta) ad Euro

1.162.440. Sarebbe invece necessario disporre di almeno Euro 1.234.200 (ovvero Euro 617.100 per ciascun socio). L’assegnazione non è quindi possibile.

ALTERNATIVE

Esiste un’alternativa all’assegnazione dell’appartamento?

Certo che sì, anche in questo caso esiste un’altra via: tramite una cessione age- volata (che non comporta l’annullamento di riserve) in luogo dell’assegnazione, si ovvierebbe al problema del mantenimento della proporzionalità tra i soci in quanto Giada sarebbe debitrice di un importo pari al valore normale dell’immobile.

Qualora fossimo in una situazione di unico soggetto economico o soggetti tra loro correlati (Es: Giada figlia unica di Alberto) sorge spontaneo chiedersi la legittimità di lasciare impagato per un periodo indefinito il suddetto prezzo. A parere di chi scrive la norma non obbliga al pagamento e pertanto il mancato pagamento non do- vrebbe comportare alcuna censura in sede fiscale, tuttavia è bene tenere presente che detto credito è in tutto e per tutto parte dell’attivo societario e come tale andrà da un lato riportato in bilancio con la dovuta informativa prevista per le parti corre- late e dall’altro potrebbe costituire elemento aggredibile da parte dei terzi creditori della società.

Non è stata considerata l’opzione della trasformazione in società semplice poiché l’azienda presa ad esempio non esercita prevalentemente attività immobiliare.

RIEPILOGO

Ecco la schermata di riepilogo proposta dal software con tutti i dati salienti mostrati in un’unica schermata (il risparmio d’imposta complessivo pari ad Euro 93.254, è stato calcolato rispetto all’operazione effettuata senza agevolazione):

 

cessione quote ai soci

CONCLUSIONE

L’intera operazione si riterrà conclusa soltanto quando, in occasione della compi- lazione delle dichiarazioni dei redditi, il socio assegnatario dichiarerà il valo- re del bene e dell’imposta sostitutiva versata.

 

8 agosto 2016

Alessandro Mattavelli

Scarica il documento