L'aggiornamento dei principi di revisione

dopo l’aggiornamento dei principi contabili è arrivato anche l’aggiornamento dei principi di revisione: una panoramica delle novità per il controllo dei bilanci relativi all’esercizio 2015

Con comunicato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 27 gennaio 2015 il Ministero dell’Economia ha reso nota l’adozione dei nuovi principi di revisione fatti propri dalla Ragioneria Generale dello Stato con la determina del 23 dicembre 2014: dal 1° gennaio 2015 si applicano alla revisione dei bilanci relativi agli esercizi che iniziano il 1°gennaio 2015 o nel corso del 2015 i nuovi principi di revisione ISA Italia.

I principi sono stati elaborati, ex artt. 11 e 12 del d.lgs. n. 39/2010 a livello convenzionale, dall’Assirevi, Associazione italiana revisori contabili, dal CNDCEC Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili e dall’ INRL Istituto nazionale revisori legali con la Commissione nazionale per le società e la borsa.

La necessità di formalizzare gli standard per l’attività di revisione deriva dalla direttiva 2006/43/CE che, in attesa dell’adozione dei principi da parte della Commissione Europea, ha dato agli Stati membri la possibilità di applicare i principi, procedure o requisiti nazionali.

Continuando da tale previsione l’ordinamento italiano, ex Dlgs 39/2010, stabilisce che, nell’attesa, l’attività di revisione deve essere svolta in ossequio ai principi creati dalle associazioni e dagli ordini professionali nonché dalla CONSOB. L’ASSIREVI, il CNDCEC e l’INRL in relazione ad una convenzione con il Ministero: così si è avuta la traduzione dei principi di revisione internazionali, ISA nella versione Clarified 2009, compresi tra il 200 ed il 720, con le dovute integrazioni al fine di garantire l’applicazione nell’ambito della legislazione italiana.

Dunque, il testo così adottato contiene

  • 33 principi di revisione internazionali, cosiddetti ISA Italia;

  • i principi di revisione SA Italia n. 250B e SA Italia n. 720B, applicabili dal 1° gennaio 2015. Detti principi si adeguano alle disposizioni normative e regolamentari italiane che vogliono le verifiche periodiche sulla regolare tenuta della contabilità sociale e la presentazione del giudizio sulla coerenza delle informazioni contenute nella relazione sulla gestione;

  • il principio internazionale sul controllo della qualità, ISQC Italia n. 1, che rappresenta un presupposto per la corretta applicazione dei principi di revisione.

Con l’elaborazione dei nuovi principi contabili si conclude un percorso lungo affidato, ex art. 11, comma 3 del Dlgs n. 39/2010 alla Consob e alle associazioni e agli ordini professionali fino all’adozione da parte della Commissione europea, nel quale durante il 2011, il Ministero dell’Economia e delle Finanze sottoscriveva una convenzione con le associazioni e gli ordini professionali di interesse (il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (Cndcec), l’Associazione italiana revisori contabili (Assirevi) e l’Istituto nazionale revisori legali (Inrl).

In particolare i nuovi principi ex art. 162 del Dlgs 58/1998, Tuf, sostituiscono quelli esistenti e

  • sono preceduti da un’introduzione illustrativa e da un glossario dei termini;

  • sono 33 principi di revisione internazionali, Isa Italia come rielaborazione degli International standards on auditing, Isa nella loro versione Clarified 2009, emanati dall’International auditing and assurance standards board, Iaasb, di Ifac, International federation of accountants, già tradotti in lingua italiana dal Consiglio nazionale dei commercialisti nel 2010 in adeguatezza alla Assirevi e Consob;

  • la rielaborazione degli enti convenzionati integra il contenuto degli standard internazionali Isa con adeguamenti all’ordinamento italiano. Ai nuovi 33 principi sono collegati due principi elaborati per adempiere a particolari disposizioni italiane circa le verifiche periodiche per lai regolare tenuta della contabilità sociale e per il giudizio sulla coerenza delle informazioni contenute nella relazione sulla gestione e di quelle della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari;

  • gli enti convenzionati hanno elaborato il Principio internazionale sul controllo della qualità, ISQC Italia n. 1, Controllo della qualità per i soggetti abilitati che svolgono revisioni contabili complete e limitate del bilancio, nonché altri incarichi finalizzati a fornire un livello di attendibilità ad un’informazione e servizi connessi, corollario e presupposto per l’adeguata applicazione dei principi di revisione.

Tale principio, rielaborazione del corrispondente principio internazionale già tradotto dal Consiglio nazionale dei commercialisti, contiene direttive e procedure relative all’organizzazione interna del revisore attuate per garantire la qualità del processo di revisione.

Tutti i principi approvati costituiscono uno strumentario per i revisori che vedono supportata la propria attività sia con l’individuazione degli obiettivi da perseguire e delle regole di comportamento da seguire sia attraverso le linee guida ed il materiale da utilizzare in concreto, anche nelle imprese di minori dimensioni.

L’emanazione dei principi di revisione è un passo determinante per l’attuazione del DLgs 39/2010, poiché diventeranno la base dell’intero sistema dei controlli della qualità ex DLgs 39/2010 stesso.

Infatti, le verifiche della qualità periodiche per gli iscritti nel registro avranno, anche, una valutazione della conformità del lavoro svolto ai principi di revisione e ai principi di indipendenza applicabili: il controllo di qualità della revisione è una grande innovazione anche perché non si conosce ancora il modus di attuazione da parte dell’autorità di vigilanza.

Comunque, così come ritenuto dal Consiglio Nazionale dei Commercialisti, il controllo pubblico dovrà sicuramente rispondere a requisiti di indipendenza, obiettività ed anche a quelli di competenza ed esperienza professionale, prevedendo forme di delega delle funzioni ad organismi professionali, sottoposti alla vigilanza dell’autorità pubblica, al fine di garantire l’aiuto di chi ha le competenze tecniche e l’adeguata formazione professionale, come il Cndcec che nei prossimi mesi fornirà ai revisori contributi pratici allo svolgimento degli incarichi e strumenti idonei a declinare lo svolgimento delle attività previste dai principi di revisione nell’ambito del funzionamento del collegio sindacale.

Dunque, nell’anno 2015 ci saranno cambiamenti per la revisione legale a livello di risorsa strategica per l’impresa e di valore in generale per la collettività: i principi di revisione sono giuridicamente cogenti per tutti gli incarichi di revisione legale.

Per stabilire l’adozione degli standard e per contribuire a diffondere la loro conoscenza e la cultura del controllo contabile, il CNDCEC ne aveva già curato nel 2009 la traduzione e la diffusione: ora, con i nuovi principi contabili, si aggiunge un passo nel processo di implementazione dei principi di revisione internazionali anche attraverso la contestualizzazione nell’ambito dell’ordinamento normativo e regolamentare italiano.

 

4 febbraio 2015

Sonia Cascarano