Rimborsi IVA sprint e semplificati: meno documenti e controlli più veloci

i rimborsi IVA diventano più veloci grazie ad analisi di rischio mirate effettuate dal Fisco, per restituire in tempi rapidi le somme a credito vantate dalle imprese che non presentano rischi di evasione fiscale

Rimborsi IVA più veloci grazie ad analisi di rischio mirate, per restituire in tempi rapidi le somme vantate dalle imprese.

Con la Circolare n. 5/E del 10 marzo, l’Agenzia delle Entrate individua le linee guida per una corretta razionalizzazione dell’attività istruttoria sui rimborsi IVA.

Una volta presentata da parte del contribuente l’istanza di rimborso del credito Iva, sia tramite Dichiarazione che tramite Modello TR, per la lavorazione dell’istanza da parte degli uffici vengono individuati le seguenti novità:

elaborazione automatizzata di una proposta del livello di rischio (risk score) per ogni

richiesta di rimborso presentata;

la standardizzazione e la riduzione dei documenti da richiedere al contribuente;

la graduazione dell’attività di controllo preliminare al pagamento del rimborso in relazione al

livello di rischio.

Il risk score è determinato sulla base di determinati parametri predefiniti.

Restano fuori da queste analisi le istanze presentate dai grandi contribuenti, per i quali sono previste apposite forme di tutoraggio

 

Premessa

L’Agenzia delle Entrate con una Circolare n. 5/E del 10 marzo ha stabilito alcuni indirizzi per trattare in modo diverso le imprese più virtuose o di velocizzare la pratica di rimborso e di effettuare meno controlli a chi è in regola con gli obblighi tributari.

In particolare l’Agenzia delle Entrate ha evidenziato la necessità di graduare le attività istruttorie in ragione del livello di rischio, impegnando le risorse disponibili in controlli sulle posizioni più pericolose e velocizzando l’erogazione dei rimborsi con un basso livello di rischio.

In pratica gli uffici dovranno valutare il livello di rischio facendosi aiutare da una nuova applicazione informatica “Analisi del rischio IVA”. Le imprese con livello di rischio più elevato avranno controlli più stringenti rispetto a quelli con basso livello di rischio. L’analisi del rischio non si applica ai rimborsi richiesti dalle imprese di più rilevante dimensioni, vale a dire con volume d’affari, ricavi o competenze superiori a 100 milioni di euro.

 

Istruttoria per rimborsi IVA sprint

La recente Circolare dell’Agenzia delle Entrate individua le linee guida per una razionalizzazione delle attività istruttorie sui rimborsi IVA, richiesti con la dichiarazione annuale con il nuovo modello IVA TR.

Nell’ambito dell’attività istruttoria sulle richieste di rimborso relative all’IVA gli uffici tengono conto del livello di rischio (risk score) proposto dall’applicazione informatica denominata “Analisi del rischio IVA”.

Il livello di rischio

Sono state introdotte importanti novità nell’ambito della lavorazione dei rimborsi IVA:

  • L’elaborazione automatizzata di una proposta del livello di rischio per ogni richiesta di rimborso presentata;

  • La standardizzazione e la riduzione dei documenti da richiedere al contribuente;

  • La graduazione dell’attività di controllo preliminare al pagamento del rimborso in relazione al livello di rischio.

L’Amministrazione Finanziaria dovrà tenere conto del livello di rischio proposto dall’applicazione informatica denominata “Analisi del rischio IVA”. Tale applicazione recepisce le informazioni già disponibili nel sistema informativo dell’Agenzia delle Entrate . Inoltre, il livello di rischio proposto può essere modificato dagli uffici sulla base di informazioni non rilevabili automaticamente.

I parametri predefiniti per la determinazione del risk score sono:

  • Continuità aziendale;

  • Tipologia di attività svolta;

  • Natura giuridica del contribuente;

  • Regolarità delle dichiarazioni e dei versamenti in un arco temporale definito;

  • Assenza di accertamenti e verifiche in un arco temporale definito;

  • Assenza di accertamenti e verifiche in un arco temporale definito;

  • Assenza di carichi pendenti;

  • Coerenza degli importi richiesti a rimborso e dei presupposti in un arco temporale definito;

  • Assenza di frodi e violazioni penali tributarie;

  • Conoscenza del soggetto da parte degli uffici.

Sulla base di tutti questi elementi, i rimborsi vengono suddivisi nelle classi di rischio alto, medio e basso.

La Circolare ha precisato che da tale meccanismo di analisi del rischio sono esclusi i rimborsi richiesti dalle imprese di più rilevante dimensioni, destinatarie dell’attività di tutoraggio ai sensi dell’art. 27 del Dl n. 185/2008.

Gli uffici dovranno richiedere ai contribuenti i documenti necessari all’attività istruttoria e non i documenti già in possesso dell’Agenzia delle Entrate o di altra pubblica amministrazione.

Resta fermo, comunque, il principio della liquidazione dei rimborsi secondo l’ordine cronologico di presentazione delle istanze, secondo quanto disposto dall’articolo 7-bis del decreto-legge 23 settembre 1994, n. 547, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 novembre 1994, n. 644.

 

I Controlli

La Circolare evidenzia che gli uffici devono richiedere la documentazione strettamente occorrente all’esecuzione dell’attività istruttoria, raccomandando loro di evitare di chiedere documenti non necessari oppure già in possesso dell’Agenzia o di altra pubblica amministrazione

Una volta definito il livello di rischio per ciascuna istanza di rimborso presentata, l’attività istruttoria sul rimborso viene diversificata, con particolare riguardo alla documentazione da richiedere al contribuente e alla tempistica delle verifiche rispetto alla fase di pagamento del rimborso stesso: nei confronti dei contribuenti cui risulta attribuito un livello più elevato di rischio saranno effettuati controlli più stringenti, mentre saranno meno stringenti i controlli effettuati nei confronti dei soggetti cui è attribuito un più basso livello di rischio, velocizzando quindi la procedura di liquidazione del rimborso.

 

Quali sono i vantaggi

I contribuenti il cui profilo risulta regolare in base agli indicatori di rischio elaborati dall’agenzia, otterranno più rapidamente e più facilmente il pagamento dei crediti di imposta annuali e infrannuali, comportando così una riduzione nei tempi di liquidazione e una migliore utilizzazione delle risorse impiegate nel processo lavorativo.

Un altro vantaggio è la riduzione degli oneri amministrativi a carico dei contribuenti, attraverso la standardizzazione del tipo e del numero dei documenti che gli uffici devono acquisire

 

Con il nuovo sistema l’Agenzia punta a migliorare i risultati del 2013: lo scorso anno i rimborsi IVA sono ammontati a 11,5 miliardi che sono andati a oltre 65.000 imprese, artigiani e professionisti. Mentre alle famiglie sono stati erogati 1,3 milioni di rimborsi, per un totale di circa 1 miliardo di euro.

7 aprile 2014

Maria Benedetto